diamo le esigenze delle zone d'Italia che sinora meno hanno avuto e per le quali s'impone un massiccio determinato sforzo degli organi centrali, ma sempre che ciò non sia a detrimento di quelle che sono le giuste istanze di una regione che lavora e che produce, e che vorrebbe che qualche cosa le tornasse di ciò cl1e con spirito di sacrificio e di consapevolezza essa dona alla collettività ». ' In effetti, il Sindaco poteva documentare abbondantemente le sue affermazioni. Le principali realizzazioni della città, il Salone dell'Automobile, l'Ente l\,foda, il Salone Mercato dell'Abbigliamento, il Salone della Tecnica, manifestazioni di interesse non solo cittadino, ma nazionale, sono state realizzate grazie a pesanti contributi dell'amministrazione torinese; d'altro canto, Io Stato ha sempre trascurato le esigenze commerciali di Torino e del Piemonte, non provvedendo a tutt'oggi alla sistemazione della rete ferroviaria e stradale, e intervenendo in maniera esigua al finanziamento di opere di interesse nazionale (nuovo Politecnico, Ente Regio, il Museo Egizio, la Mole Antonelliana, la Galleria Sabauda, ecc.). Il Sindaco tenne ancora a sottolineare come la cittadinanza fosse sfavorevolmente colpita dal metodo dei due pesi e delle due misure, non tanto tra Nord e Sud, quanto tra grandi città della Pianura Padana; e per quanto riguarda il ,prdblema dell'im,migrazio·ne dei meridionali a Torino, e il contributo alla politica meridionalistica del Governo, richiamò l'attenzione sullo sforzo dell'amministrazione per assicurare casa e lavoro alle migliaia di immigrati che ogni mese giungono dal Sud (Torino ha infatti l'indice più alto d~ immigrazione jnterna tra tutte le città del Settentrio,ne). Le ripercussioni al discorso di Peyron furono ovunque favorevoli e tutti i partiti espressero al Sindaco il loro consenso e il loro appoggio, in forma unanime. Peyron aveva esattamente espresso il sentimento della cittadinanza; il giorno dopo lasciò Torino per Roma, accompagnato da un coro di auguri. A Roma chiarì il significato del suo discorso e rettificò certe interpretazioni dei giornali di sinistra. Tornò con 100 milioni stanziati per la Mole Antonelliana e promesse di sicuro interessamento per le richieste della città e della . regione. Le elezioni erano ancora lontane, ma risultò chiaro fin da allora che la DC aveva anticipato un tema della sua campagna elettorale. Il « Sindaco di tutti i torinesi », co,me Peyron avrebbe cercato ,di p,resentarsi nel 1naggio '56, aveva abbracciato per tempo la causa di tutti i torinesi; ma l'aspetto elettoralistico passò in secondo piano, rispetto alla validità obiettiva delle sue denuncie e delle sue rivendicazioni. - È chiaro oggi che l'atteggiamento del Sindaco creò le condizioni per la nascita del Movimento Autonomista. Esso sorse nel novembre '55, due mesi dopo il discorso al Salone della Tecnica; in gennaio fu redatto l'atto costitutivo e in febbraio si svolse la prima assemblea e l'elezione dei dirigenti. [48] Bibloteca Gino Bianco
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