Il disegno di legge per gli enti di riforma Nei 1prossimi giorni sarà presentato al Parlamento il disegno di legge approvato 1dal Consiglio dei Ministri del 24 aprile, con il quale si p,rovvede, tra l'altro, a risolvere il grosso e dibattuto p1 roblema del rifinanziamento ,degli enti di riforma. In base a quanto è stato, a suo tempo·, ,comuni1cato dalla stampa il provvedimento ~i articolerebbe nei seguenti prunti: 1) stanziamento a favore d'egli E,nti di 200 miliardi ripartiti in sette -esercizi,, ,dei quali 10 nel p,rossimo (I 956-57), 35 nei d1 ue seguenti e 30 nei successivi sino al 1962-63; 2) p,ro,ro.ga degli Enti si.no a tale scadenza nel 1963; 3) auto 1 rizzazione agli stes,si a contrarre prestiti esteri con ap,posita garanzia dello Stato; 4) modifi,ca dei loro consigli di amministrazione, attribuen,do ad esisi poteri deli,berativi e no·n più semp•licemente consultivi e includen,do in essi alcuni « assegnatari elettivamente desi,gnati »; 5) estendimento dell'assistenza teonica e dell'istruzione .prtofessionale ai piccoli pro,prietari non assegnatari nelle zone di riforma, prevedendo anche per essi la partecip,azione alle co-o·perative ,degli assegnatari; 6) stanziamenti ,di uno s,peciale fondo di 21 miliardi in sette esercizi a favo1 re dell'Ente del Delta Padano per il ,pros1 ciu.gamento ,delle zone vallive delle cosidette Valli di Comacchio. Sulla base di queste semplici indi,cazioni non è ,possibi,le valutare il 1nodo in cui il Governo inten,de effettivamente risolvere alcuni dei grossi problemi con,nessÌJcon il rifinanziamento. C'è, perta11to, •da augurarsi che - o nella relazione con la quale il disegno Idi legge sarà p1 resentato al Parlamento· o nella discussione che seguirà - il Govenno illustri le direttive già impartite agli Enti, nonchè i programm~ e le previsio,ni finanziarie i,n base alle quali inten,de provvedere al co,mpletamento ,della riforma nelle 1 diverse regioni e circostanze. Tali ,chiarimenti appaio,no partico1ai.rmente op,portuni 1 do1 po la recentissima polemica provocata da una nota ,dell'Initerpress e dall'annunzio di un prestito agli Enti, da parte di banche francesi, per u,n im1porto ,di 12 miliardi di franchi. In attesa di tali comunicaz~oni, il disegno si pr.esita non di meno ad alcune considerazioni, anche se di carattere puramente co·ngetturale. Il fatto che lo stanziamento sia stato limitato nella ciifra ,di 200 miliardi, in luogo ,dei 350 ,dei quali si era originariamente 1 parlato, lascia suppo-rre che i program,mi di completamento ,della riforma ab,biano su,bìto già una revisione e un ridimensionamento tanto 1più -che la somma è prevista in relazione ad un certo ampliamento ,del cam•po d'azione degli Er1ti. È ben vero che l'esp,licito richiamo alla possibilità ·di ricorrere ai presititi esteri sta ad in1di'care che la somma stanziata non è ritenuta sufficiente, ma ,non è improbabile che si i11tenda rico,rrere a questa secon,da forma di finanziamento solo [42] BiblotecaGino Bianco
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