Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

gomenti, di cui quei liberali non amano discorrere. Se vi accennano, e come se se ne vergognassero, parlano a bassa voce e appena possibile cambiano tema... Quanti soldi ci vogliono per diffondere una buona idea e farle acquistare efficacia politica? Come si finanziano i partiti? È l'intelligenza, o la ricchezza, che ha il potere di far nascere e morire i gior11ali? Questi sono i temi su cui l'economismo marxistico può ben prendere le sue rivincite sui suoi più semplicistici negatori, battendo sul punto (spesso non abbastanza capito anche da gente che non ha speciali ragioni finanziarie per non capirlo) che come le garanzie dell'eguaglianza politica sono necessarie per combattere ogni privilegio economico, così le garanzie dell'eguaglianza economica sono necessarie per combattere ogni privilegio politico. 1'1a con che autorità può farlo, finchè gli avversari l1anno modo di rinfacciargli tutti i suoi arcaismi dialettico-metafisici e la stravagante pretesa di dedurne una teoria generale della realtà, - magari astutamente schivando, a questo modo, il discorso su quell'altro terreno? Eppure, è proprio su questo terreno che il discorso dovrà sempre più concentrarsi, in Italia e dappertutto. I giovanì intellettuali marxisti italiani hanno una loro seria responsabilità, per il modo in cui esso sarà svolto. Proprio in quanto molto di quel che essi fanno, specie quando non si occupano di filosofia o di estetica o di politica estera ma di concrete ricerche su situazioni locali, concorre a buon diritto nel rr1oto di riscatto di larghe masse italiane dal loro millenario analfabetismo politico, sarebbe sperabile che esso non continuasse (ora che un periodo di revisione critica si è aperto) ad essere deformato e impoverito dalla puntigliosa sopravvivenza di alcune vecchie storture. Gu100 CALOGERO [39] BiblotecaGino Bianco

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