nuava a svolgerlo. Egli mi parlava di situazioni locali, le analizzava una per una indicava le varie difficoltà. Si vedeva l'individuo che era stato a lungo sul posto, che non si era cavato le idee dalla testa, ma aveva cercato di capire come realmente stavano le cose. Per questo aspetto operava in lui il meglio del marxismo. Quella stessa concretezza storica di ' ' esame delle situazioni e di studio dell'azione possibile, che altri avrebbe potuto desumere da altre esperienze e da altri maestri, egli l'aveva tratta da Marx, dal miglior Marx, dal Marx storico e sociologo della vita industriale inglese del suo tempo e dei presupposti economici di certe sue strutture politiche e sociali. Ma con che penosa cura egli evitava che la discussione si spostasse sul terreno del marxismo come ideologia generale! Su quel terreno egli sapeva che non ci saremmo trovati d'accordo. E, fosse preoccupazione per diffi,coltà teoriche che non amava affrontare, o semplice desiderio di evitare i motivi di dissenso, certo la sua riluttanza ad entrare in quegli argomenti poneva anche me nella condizioni di non poter essere tanto scortese da forzarvelo. Era, insomma, la stessa situazione in cui tante volte ci si trova con amici cattolici. C'è tutto un largo campo 'cli argomenti, una specie di zona sublunare, in cui è possibile intendersi con essi. Ma andare al di là di quelli, salire alla sfera del religioso e del divino, chiedere ragione di 1 certi convincimenti di fede, è come lacerare un geloso sipario dell'anima. E ciascuno si sente imbarazzato quando il procedere innanzi nell'interrogare gli si presenta come una violazione del pudore delle menti altrui. Dobbiamo, però, arrestarci a questo parallelismo? Anche parlando coi cattolici abbiamo spesso la sensazione che altro sarebbe mettere in pericolo le loro speranze oltremondane, altro discutere l'armamentario teologico che le accompagna. Chi si adopera affinchè anche una suora impari a fare l'infermiera nel modo meno antiquato possibile, può tuttavia preoccuparsi altresì che essa non perda troppo rapidamente la speranza di trovare nel futuro il compenso della sua abnegazione presente, per il rischio che così venga meno anche questa sua abnegazione, oltre che l'intero equilibrio della sua personalità. Ma è proprio connessa, questa speranza, con le particolarità strutturali della dottrina e della teologia ,cattolica? Un papa,. un concilio potrebbero modificare questa dottrina, e quella suora forse neppure se ne accorgerebbe. O, se mai, essa sarebbe maggiormente colpita dai [34] .. Bibloteca Gino Bianco
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