Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

.. è la convinzione (quale ,che sia la sua lprovenienza culturale), secondo cui esisterebbero formazioni nazionali e strutture civili dotate di essenzialità ed organicità propria, e quindi viventi di una vita diversa e superiore a paragone della semplice maggiore o minor somiglianza e costanza delle abitudini di comportamento, storicamente contratte dagli individui viventi nel loro ambito. Questo tipo di deformazione mentale rimane sostanzialmente lo stesso, sia hegeliano o marxista il contenuto che si mette in quegli schemi. Ed è solo in quanto guarda le cose con quegli occhiali deformanti che il Cases può prima ipostatizzare l'esistenza del « liberalismo scolastico • inglese » e poi ironizzare sul fatto che esso risulti « compatibile ,con certe sopravvivenze dell'uso del bastone » (graziosamente suggerendo, con ciò, che nemmeno quel « liberalismo scolastico>> sia autentico, in quanto già n1anifeslante u1 se stesso la propria contraddizione). Chi, invece, non schematizzi la storia degli uomini mercè simili metafisicherie logico-dialettiche, 11011troverà 11iente di strano che anche in Inghilterra •ci sia (Un certo 11umero di persone con idee pedagogiche antiquate, e magari persino •qualcuna che ancora difende l'uso della bacchetta, assieme a molte altre le quali hanno sviluppato le istituzioni educative di ,quel paese in maniera che riuscirebbe utilissimo al Cases andare a studiare da vicino. (Quanto, infine, alla << forn1azione senza scosse della società inglese», lasciamo andare che, a un certo punto, quelli tagliarono persino la testa a un re. Ivla si trattò, evidentemente, di u11~esecuzionesenza scosse). Gli effetti disastrosi di questo « classismo mentale>>, e dello hegelismo di scuola che esso presuppone, su certe osservazioni pratiche di evidente plausibilità, possono vedersi semplificati da un altro passo della stessa pagina, che riporteremo e ana~izzeremo largamente in quanto ha valore indicativo anche per altre cose che .seguono: Il principio di ogni svil'uppo culturale è il principio hegeliano per cui « il noto, per ciò stesso che è noto, non è ancora conosciuto » e il compito dell'insegnante è quello ·di fornire un noto facendo in mo,do che esso diventi nella testa dell'allievo u1n conosciuto, e di sorvegliare che questo procesiso avvenga in tutte le teste. In questo processo il no,to (le date e i fatti delle guerre puniche) può essere discusso? Giammai, se non allo stadio universitario. E il conosciuto? Certamente, ma solo allorquando il cervello dell'allievo sarà stato sufficientemente allenato (d'autorità) ad assimilare il sapere, a passare dal ,noto al conosciuto, da poter essere in grado di compiere questa [24] .. Bibloteca Gino Bianco

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