Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

, Si noti che nel resoconto sul Mondo io avevo parlato soprattutto, come era naturale, delle relazioni e degli interventi altrui, mentre l'articolo del1' Espresso, pur fatto benissimo da Scalfari, comunque non era mio, mentre mio sembra che lo giudichi, stando alle sue parole, il Cases. Come si può dunque spiegare che uno scrittore non privo di intelligenza, quale egli è, si comporti, appunto, da così terrible simplificateur? (Fra l'altro, uno che, secondo Conrad Heiden, si vantava di essere << un grande semplificatore >>, era proprio Hitler). Si può « semplificare >> solo in quanto si schematizza: e schematizzare è lecito quando si debbono adoperare le cose, ma non quando si debbono capire le persone. Il Cases non sembra essere uno di quei marxisti da strapazzo, che ,continuamente dividono le persone in << borghesi » e << non borghesi >>. Tuttavia, quella forma di malattia logica, che potrebbe dirsi il << classismo meritale», e che ha due sintomi paralleli, l'entificazione platonica delle parole-etichette e l'entificazione eleatica dell'antitesi del sì e del no, si è evidentemente infiltrata anche nel suo cervello. Altrimenti come potrebbe egli presupporre che i ,collaboratori del Mondo e quelli dell'Espresso ed io ragioniamo tutti, in blocco, allo stesso modo, intrinsecamente desumibile già da una o due delle nostre asserzioni? Di questo « classismo mentale » un altro tipico esempio può leggersi subito dopo: Questa esaltazione del liberalismo didattico propria degli amici del Mondo pretende, come è noto, di avere un modello concreto nelle scuoie· anglosassoni. Ora Enzo Modica ha recentemente indirizzato una giustissima lettera al Contemporaneo ... in cui si• mette in luce l'inapplicabilità di tale modello alla situazione italiana. Il liberal 1 ismo scolastico inglese - che peraltro, a qua111tomi risulta, è compatibile con certe wpravvivenze dell'uso del bastone, già raccomandato da Locke - è dovuto alla formazio·ne senza scosse della società i·nglese. Vi rammentate di quando gli intellettuali del ventennio ci facevano andare in 1 bestia parlando dell' « Inghilterra» o dell' << America » o della « Russia >> come se ciascuna di quelle nazioni non avesse avuto altro che una volontà,, un'opinione, una politica? Allo stadio analfabeta, questa è la mentalità primitiva, di chi scambia per rivelazione di verità l'opportunità semantica di chiamare « foresta» un gruppo di alberi, e crede quindi che la foresta sia qualcosa di diverso dai singoli alberi. Allo stadio dotto, [23] ' Bibloteca Gino Bianco

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