sfere socialiste una più o meno consapevole e dichiarata insoddisfazione dell'impasse in cui il movimento frontista a direzione comunista ha cacciato le masse rurali del Sud. A questo punto, vien fatto spontaneo di ricercare i motivi per i quali il corpo elettorale ita1iano ha dato così a 1 lungo torto a coloro che per noi avevano così evidentemente ragione. Ma è facile rendersene conto, ricordando la storia recente della social-democr,azia italiana e i limiti iniziali e successivi di qu·esta formazione. Già una riduzione notevole di prestigio derivava dal presentarsi come troncone scissionista di una vecchia e gloriosa tradizione; m,a ancor più pesò l'incapacità di portare avanti, con un coraggioso ·processo-di revisione, l'intuizione moderna donde ebbe origine la scisrsione. Il movimento socia1-democratico si lasciò, invece, invischiare dalle polemiche sulla scissione ed oscillò fra una st:erile rivendicazione dell'ortodossia marxistica ed una costante ripetizione di formule laburistiche, mutuate da esperienze straniere e non adattat:e in alcun modo alla realtà ita1iana. Sicchè il difetto fondamentale dell'esperienza socia'l-democratica appare essere stata una defìcienz,a ,di cultura politica che sapesse tradurre in formule articolate l'acuta intuizione ,originaria. Irretita in questa fondamentale limitazione, la social-democrazia si piegò poi, specialmente nel Sud, ad una troppo compiacente pratica di trasformismo e di opportunismo; nè seppe adeguatamente reagire all'usura dei successivi impegni di governo. Ma, all'attivo del proprio esperime11to, la social-democrazia poteva e può ascrivere, oltre l'intuizione europea che l'ha animata, l'aver concorso a blocca·re i germi involutivi che sempre covarono in seno alla formula centrista. Chè, se durante il perioclo degasperiano un protagonista ·socialista vi fu nella vita pubblica italian~, questo fu il partito dell'on. Saragat; e se oggi è possibile dialogare con i cattolici italiani su ben altri piani che quel1 li di una lotta pro o contro un regime, il merito è ancora di chi, attraverso una difficile e coraggios1a,anche se talvolta cedevole prova di collaborazione, ha mostrato col fatto la positività di una franca convergenza dell'azione politica dei cattolici sul terreno delle istituzioni democratiche. D'altra parte, sulla sinistra dello schieramento politico italiano, mentre la social-democrazia dimostrava le sue carenze e mentre i comunisti cominciavano a risentire l'usura di una politica rivoluzionaria sempre promessa e mai realizzata, perchè obiettivamente irrealizzabile, si sviluppò e crebbe, all'ombra del maggior partito di opposizione, il Partito Socialista [14] Bibloteca Gino Bianco
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