Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

proprie senza difficoltà » quelle posizioni di Gran1sci. Non era la sede per discuterle, ma per riferirle, come uno dei più diffusi e noti interventi pub - blicistici che hanno avuto per oggetto « la posizione del meridionale a Torino, anche nel rapporto psicologico da individuo a individuo ». Nla la lettera di Romeo è giunta opportuna per consentire ora a lv ord e Sud di avanzare due proposte. I/aver descritto, per n1ezzo di Rimanelli, la situazione qual è, il non aver nascosto la gravi:tà dei problemi, il malessere che ne poteva derivare ai torinesi, le responsabi1~ità, e le s,pese, ch e ne derivano al Comune di Torino ,tutto ciò dovrebbe conferire maggior forza a queste due proposte di Nord e Sud. La pr.im,a .si indirizza agli 'intellettuali piemontesi. r~rra essi vi soi110uoIllIÌni autorevo 1 li 1che si richiamano a trad!izioni autorevoli. Devo,no ora prendere q11alche iniziativa per denun 1 ciare le posizioni del M.A.R.P., devono assumere pubblicamente contro il M.A.R.P. lo stesso atteggiamento che noi abbiamo ass·unto contro Lauro. Chi ha scritto la prefazione a•l libro di Dolci su Partinico non può no,n insorgere quando nel1 la sua città si raccolgono 32.000 voti al grido « fuori Napoli da Torino »; e a protestare contro quei 32.000 voti, a richiamare i partiti alla doverosa intransigenza, si dev·ono far valere le firme allineate dei più bei no,mi degli studi torinesi, non per sopravvalutare fenomeni come il M.A.R.P., ma per testimoniare di uria presenza civile e ·di una vigilanza democratica che rientra fra i doveri, e fra le tradizioni, del ceto intellettuale torinese; del quale peraltro fanno oggi parte « immigrati » come Greco e 1\!Iaturi. La seco1nda nostra proposta prende lo spunto da quanto si è •potuto leggere in uno dei più recent 1i, e più ndbili, testi del pensiero politico italiano: nello Scrittoio del Presidente. Di ritorno dalla Calabria, il Presi- . dente scrisse una « memoria » sui paesi di en1igraz'i·one e condannò severa1nente co1ne anticostituzio,nale quelle leggi cl1e i titui cono la « servitù della gleba » ·nel nostro Paese. Ora questa 1 condc1nna si legge appu11to nello Sc1~ittoio del Presidente) ,di un Presidente piemontese. Noi pro,ponian10 quindi che si prendano le op·portune iniziative ,per sottoporre a sentenza della Corte Costituzionale il quesito se le leggi cc per la disciplina e lo svi1 luppo delle migrazioni interne » e cc contro l'urbanesimo» sono o non so110 contrarie all'articolo 16 della Costituzione della Repubblica. F. C. [117] BiblotecaGino Bianco

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