un piccolo ed unico foglio - rive'lò subito la sua impost azione chiar,amente monarichica. Le sue cdlonne eraJ110riempite in massima parte dalla penna di Scarfoglio: suo l'editoriale, suo un articdlo stabile di commento sulla situazione politica, suoi, infine, quelle << leaderettes » che, estranee, almeno nell'occasione, alle questioni mer;amente politiche e di bruciante attualità, si affermarono ben presto come la rubrica più originale , come la sede più adatta ·per dare respiro alle attitudini bri1lanti del loro a utore. Sul piano politico - come dicevamo - Il Giorno si pronunciò subito, e a·pertamente, per il mantenimento della istituzione monarchica. Alle polemiche sulla opportunità o meno di un'abdicazion·e d i Vittorio Emanuele III, partecipò in sordina, senza assumere un atteggiame nto ·ben delineato, e solo prese una posizione decisa •contro l'aJttuazione d,el progetto di doppia abdicazione - d;a parte del re e di suo figlio Umberto - a f·avore del giovane Vittorio Eman·uele IV e, quindi, di una reggenza. Nel n. 6, del 20 aprile 1944, in un articolo a firma dello stesso Scarf og1io, veniva testualmente detto: « Facile polemica additare noi che parlavamo di libe rtà, come semplici sgherri dei Savoia. Verità come quelle esposte 1da l Daily Mail) citato dalla rivista crociana Politica Estera (1 ), o nell'articolo dell' O bserver, radiotrasmesso da Londra domenica scorsa, che la stabilità del regime democratico è storicamente assicurata assai meglio dalla monarchia costituzionale che dalla repubblica o da altre forme di regime popolare, tu tte larve di dittatura, cominciano ad essere permesse, non dirò comprese, d a qualche settimana ». Alla difesa della istituzione monarchica, Il Giorno aggiunse quella degli interessi di ,classedella borghesia. È possibile che uno solo di questi atteggiamenti abbia ,determinato l'altro e, in questo senso - benchè non sia completamente da escludere anche il contrario - a,ppare più probabile che sia stato l'interesse di classe a dettare l'atteggiamento monarchico. Nella lotta sociale, Il Giorno sentì soltanto l'interesse della borghesia come classe economica, ed esclusivamente ad essa come tale si rivol se. Ma non basta: Scarfoglio, già direttore de Il Af attino nel 1925, mostrò di credere di poter ritrovare dopo l'intervallo del regime fascista, ogni cosa al punto di dician- ( 1 ) Un periodico diretto da Dino Philipson, allora a Napo li; ne uscirono pochi . numeri. [109] Bibloteca Gino Bianco I
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