Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

Nella parte conclusiva dello studio l'A. esamina criticamente i provvedimenti finora adottati dallo Stato per l'industrializzazione del Mezzogiorno, ponendo in rilievo che il loro apporto è stato mi•nore di quello prevedibile, soprattutto per la etero·geneità delle direttive che hanno informato detti provvedimenti e per la loro deficiente coordinazione. Affermata quindi la necessità di una cc poli•tica » di industrializzazione del Mezzogiorno sul piano nazionale, l'A, pone a confronto le diverse opinioni sugli indirizzi di una politica di sviluppo industri•ale nel Sud e conclude sostenendo: . I) La necessità di non disperdere la spesa pubblica in una politica di trasformazione di tutto l'ambiente meridionale e d1i attuare per contro una maggiore concentrazione della spesa pubblica in determinate zone, suscettibili •di essere portate con relativa rapidità a condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo delle industrie. 2) La necessità di preferire, quanto alla scelta delle zone, quei centri che presenti,no già un certo grado di svi·luppo induistriale. Ciò non accentuerebbe, come sostengono alcuni, nell'ambito dell'Italia meridionale, squilibri analoghi a quelli esistenti tra Nord e Sud, perchè un vigoroso sviluppo degli attual~ centri industriali del Sud non esaurirebbe i suoi benefici effetti in tali zone, ma creerebbe situazioni dinamiche, da cui si irradierebbero in tutto il Mezzogiorno fermenti di ini,ziative. 3) La necessità, quanto alla sicelta delle attività industriali, di preferire quelle la cui produzione non sia de~tinata essenzialmente al mercato locale. 4) La necessità di dare priorità al'ì'iniziativa p,ubblica, special1nente in quei settori in cui la convenienza economica, anche se sostenuta da incentivi, non appaia sufficiente per attirare l'iniziativa privata. CARLO BAZAN: Le développe1nent économique de la région autono11ie de Sicile)· in cc Politique Etrangère », N. 2, Aprile 1956. L'autonomia concessa alla regione si1ciliana nel 1946 è considerato dall'A. come il fattore fondamentale che rese possibile il dinamico intervento dei poteri pubblici per 'l'attuazione delle condizioni più favorevoli ai fini dello sviluppo dell'iniziativa privata i,n Sicilia. Le misure più importanti a tale effetto sono la riforma agraria, la riforma della disciplina giuridica della emissione di azioni industriali, la legi,slazione monetaria, le facilitazioni per gli investimenti esteri e gli i,nvestimenti pubblici,. Individuati tali fattori di sviluppo, lo studio riporta e commenta i considerevoli risultati ottenuti• nel corso di questo primo decennio postbellico •nei vari settori dell'economia si,ciliana. [102] BiblotecaGino Bianco

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