Nord e Sud - anno III - n. 20 - luglio 1956

I mento della amministrazione pubblica italia 11a che, trascurando le differenze strutturali tra il Nord e il Sud e identifican,do gli interessi dell'industria settentrionale con quelli dell'Italia, avrebbe condotto pe r quasi un secolo una politica economica che avrebbe si,stematicamente aggravato la depressione delle regio,ni meridionali dell'Italia. Soltanto alla fine della seconda guerra mon diale la consapevolezza delle miserevoli condizioni di vita del Mezzogio rno ha convi,nto le auto·rità governative ad attuare u,na politica di svilu ppo nel Mezzogiorno. L'A. conclude, peraltro, so.Ilevando forti dubbi ,su lla efficienza di tale politica, che avrebbe - a suo parere -· il difetto ·di esS'ere principalmente orientata verso Io sviluppo agricolo della zona, trascurandon e, o quasi, l'industrializzazione, che sola potrebbe assi·curare il pieno impi ego e lo sviluppo dell'economia italiana. LEo SOLARI: L'industrializzazione del Mezzogiorno; in « Civiltà delle Macchine », N. 2, 1\,farzo-Aprile I 956, p. 11. Dopo una p~emessa di carattere storico che considera in sinte&i i lineamenti cl1e ha·nno caratterizzato nel p~ssato il pro;filo industriale del Mezzogiorno, l'A., basandosi sui dati dell'ultimo censimento industri,ale del 1951, considera le caratteristiche principali che co ntribuiscono attualmente a differenziare l'apparato industri·ale ·del Sud rispe tto a quello ,del Nord. In primo luogo lo scartSo numero degli addetti: prescindendo dagli addetti all'artigianato, gli addetti all'i,ndu,stria nel Sud risu 1'tano poco più di 454.000, pari al 13,4% del totale nazionale; essi costituiscono il 7,3% ,della popolazione attiva, mentre la corrispondente percentuale nel Nord è del 22,3%. In secondo luogo la differente struttura industriale: ne'l Nord oltre il 60% degli addetti è assorbito da settori che possono considerarsi rappresentativi dell'industria moderna: metalmeccanica, i,ndustrie tessili, industrie chimiche, ecc.; nel Mezzogiorno vi è un rap·porto inverso: prevalgono gli addetti alle industrie pro·ducenti prevalentemente per il mercato locale (alimentari, legno, abbigliamento, edi'l'izia) che tendono di· ·co nseguenza ad adeguarsi allo sviluppo della popolazione e il cui valore ag giunto per addetto risulta particolarme11te basso. In terzo luogo il grado di meccanizzazion.e: la media è di 2,1 HP per addetto nel Sud contro 3,1 n el Nord. Un altro aspetto caratteristi,co è la ripartizione geografica delle attività indus triali ne1 Mezzogiorno che ten·de a riprodurre nel proprio ambito disuguaglianze nel grado •di industrializzazione non inferiori al •dislivello esis tente tra il Nord e i,I Sud. Quanto alle condizioni che maggiormente o sta·colano lo sviluppo de1l'industria nel Sud, l'A. 50ttolinea la diffusion e dell'analfabetismo (22,8% nel Mezzogiorno contro il 6,4% nel Nord), la carenza di personale tecnicame nte qualifilcato, l'inadeguatezza di sbocchi loca li, i maggiori costi di distribuzione e le maggiori spese di impianto. [101] I. Bibloteca Gino Bianco •

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