delle imprese pubbliche e dirigeriti delle imprese private », la figura dell'Ing. Cenzato aveva dato luogo a molte discussioni e ad aspre polemiche. E nessuno pii't di noi ha sentito la preoccupazione di certe concentrazioni di potere) ['esigenza di rivedere la politica della S.M.E. 'nel quadro della indurstrializzazione) l'opportunità di riesaminare i 11apporti I.R.I.-S.M.E. nel quadro della politica antimonopolistica; ma il problema delle tariffe e quello dei monopoli non si risolvono certo con queste sostituzioni di persona. A proposito delle quali facciamo no~tro il giudizio dell'Espresso: « Qitesto rimescolio di uomini lascia in sostanza molto perplessi. L'unico giudizio che per ora può trarsi da questi fatti è che) approfittando della posizione oramai insostenibile di alcuni uomini scopertamente legati alla politica della Confindustria) la D.C. abbia provveduto a rimpiazzarli con uomini propri) i quali non esprimono tuttavia alcuna nuova linea di politica economica) ma ricalcano l'antica) con l'aggravante di aggiungervi l'iricompetenza tecnica e il monopolio politico democristiario >>. PER QUANTO RIGUARDA IL PROBLEMA DEI MONOPOLI un passo avanti invece si dovrebbe registrare dopo l'iniziativa presa dal Consiglio Nazionale del Partito Radicale di presentare alla Camera dei Deputati due progetti di legge del prof. Tullio Ascarelli; e di invitare repubblicani) socialdemocratici e socialisti a impegnare su questi progetti una risoluta azione parlamentare. E' questo un ulteriore sviluppo dell'azione iniziata con il Convegno degli cc amici del Mondo » nel marzo 1955 e coerentemente condotta avanti) attraverso una serie di prese di posizione politica) che culminano ora nella presentazione dei detti progetti di legge: quello contro le intese monopolistiche e quello per la disciplina delle società per azioni. Un convegno., un libro) due progetti di legge) una iriiziativa parlamentare: sono le varie tappe di un'azione politica della quale si vorrà almeno riconoscere che è seria> coerente) responsabile; e di essa non ci si può sbarazzare con il solito ricorso alla solita affermazione: demagogia! Questa) invece piaccia o no) se ne voglia parlare) come abilmente fanno i comunist) o se ne voglia tacere) come inabilmente fanno i grandi giorna-Zi di informazione) questa) dicevamo) è democrazia. [99] BiblotecaGino Bianco
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