• riprese dalla stampa italiana (cfr. ad esempio i resoconti che ne ha fatto il giornale Il Tempo), soprattutto i capitoli finali, che affrontano - senza però mettere tutti i puntini sugli i - la vicenda intricata ed oscura dell'uccisione del bandito siciliano. * * * Vogliamo q,ui offrire un resoconto dettagliato di quanto 11ellibro del MaX!wellconcerne i rapporti tra politica e banditismo nella Sicilia di questo dopoguerra. L'inizio è un breve compendio di storia siciliana che va dai tempi dei Siceli e dei Sicani... alla repressione della mafia eseguita sotto il fascismo dal prefetto Mori. Il Maxwell ritiene che senza questo preliminare excursus storico il fenomeno Giuliano riuscirebbe inspiegabile: << Come la Sicilia lo abbia allevato, abbia nutrito la sua crescente megalomania) lo abbia onorato ed infine con molto dolore Io abbia ucciso, è cosa impossibile a capire se non si conosca almeno un compendio dello sfondo storico dell'isola, la stupefacente mescolanza di razze e di culture che compone il suo popolo, e il modo in cui il suo carattere si è foggiato a contatto col: continuo susseguirsi di occupazioni straniere>>. Tralasciamo questo compendio che dovrebbe mettere in luce la tempra tutta siciliana di Giuliano, e farne quasi un popolare eroe di una terra di oppressi e di ribelli, e veniamo ai rapporti tra Giuliano e la mafia, in cui il Maxwell vede prima la chiave del successo e della potenza del bandito, poi la causa della sua uccisione. Nella storia della mafia il fascismo aveva rappresentato un periodo di dissoluzione specie per la repressione condotta a fondo, per ordine di Mussolini, dal colonnello Cesare Mori. Maturò allora quella divisione tra la vecchia e la giovane mafia che è tuttora esistente. Tuttavia il fascismo non represse definitivamente la mafia. Al termine della seconda guerra mondiale essa risorse sulle ceneri dei suoi oppressori. Giuliano si levò come un capo ribelle contro gli << italiani >> solo perchè la mafia gli diede il suo sostegno; restò in libertà per protezione della mafia, e fu invulnerabile finchè le tenne fede. Dal momento in cui, nel crescere del suo orgoglio e della sua potenza, Giuliano si volse contro un capo della mafia locale, e l'uccise, la sua fine fu inevitabile. [89] • Bibloteca Gino Bianco
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