su tutte le partite del campionato di calcio che non volgono f avorevolmente ai colori locali. Siamo in presenza di itna situazione che non può, no n deve essere sottovalutata; il che potrebbe avvenire proprio perchè essa no n va oltre la cinta daziaria napoletana, si arresta già fra Ponticelli e S. Giovann i A Teduccz"o, non, trova riscontro in nessitn altro dato della siituazione politica . Ma la degradazione politica di Napoli, della principale città del Mezzogiorno, della terza città d'Italia, interessa, piaccia o non piaccia, tutti g li italiani. C'è una leva fondamentale della politica rrieridiona!ista che rest a inceppata da questa degradazione politica, da questa evidente impossibilità di inserire il problema di Napoli nella politica democratica di intervento straordinario nel 1Vf.ezzogiorno, fino a quando una consorteria di armatori e appaltatori sgoverna la città e ricatta il governo, i partiti democratici, l' autorità tutoria, il quarto potere; e fino a quando governo, partiti democratici , aittorità tutoria, quarto potere, si lasciano ricattare per timore che, col far e il proprio niestiere e il proprio dovere) si ofjendono " i sentimenti dei napoletani". Si dice ora che questi sentimenti sono stati offesi durante la battagli a elettorale e i napoletani hanno reagito votando per Lau1·0. Ma per quattr o anni cosa hanno fatto governo, partiti democratici) autorità tutoria e quart o potere? Nel 1952 Lauro vinse a Napoli le elezioni a1nministrative alla testa di una maggioranza monarchica e fascista. Era un dato politico omogeneo co n tutta la situazione nazionale, che rivelava., e segnatamente nel Sud, una fort e risacca fascista., la quale si veniva a soniniare ad ancora forti residui monar - chici e qualunquisti, alla coalizione di grandi e piccoli interessi offesi dal la recentissinia riforma agraria) allo stesso [aurismo che) da Napoli, accendev a riflessi qua e là nelle altre province meridioriali. Di tutto ciò è rimasto so lo il laurismo a Napoli, più forte di allora, mentre monarchici, fascisti, qu alunquisti., agrari., hanno visto sanzionato da queste elezioni il loro definitivo declino, politico più ancora che elettorale. Questa ·votazione napoletana, co sì eterogenea rispetto allo stesso Mezzogiorno può essere spiegata con gli arg omenti generali da noi addotti prima per interpretare il passaggio dal laurismo sanfedista al laurismo separatista. Ma quegli' argomenti non spiegano perch è il fenomeno del laitrismo è stato tollerato e spesso favorito dai governi, dalla D. C.., dall'autorità tutoria., dal quarto potere. Nell'agosto del '54., subito dopo la scissione nionarchica, Lauro sarebbe caduto., solo che i consiglieri democristiani avessero votato, contro l'amministrazione: si astennero. I nostri lettori già sanno delle accuse portate contr o l'amministrazione Lauro in uri momento successivo dal sen. democristiano Mario Riccio: compete·nza del Procuratore della Rep·ubblica., sì disse; ma non se ne fece niente. Si è detto allora che il Governo Scelba avesse bisogno [86] BiblotecaGino Bianco
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