Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

minili, separati beninteso); intorno all'apparecchio radio, donato dall'Unesc o, si è spesso spontaneamente organizzato un « Radio club » dove si discute il programma cui si è assistito (quando vi è qualcosa da discutere - naturalmente - dato che la media dei progr~mmi è ancora molto inferior e a quelli cui siamo abituati in Francia). Chi dirige ed anima tutte queste attività? Il direttore del Centro è quasi sempre un insegnante che è stato reclutato e « formato» dai dirigenti nazionali e inviato all'estero (D~nimarca e Svizzera italiana) p er perfezionare la sua formazione. Gli insegnanti italiani, una volta insedia ti, sono a1 bbastanza stabili, e sono impiegati di solito nel loro paese natale dove essi conoscono uomini e cose. I << collaboratori >> sono maestri più giovani, ancora soggetti a cambiare residenza (ciò che costituisce, evidentemente , 11n elemento di debolezza per il Centro), o notabili locali, medici, av:vocati, farmacisti, levatrici, geometri, talvolta qualche contadino che ha u na vasta esperienza professionale e che ha potuto frequentare una scuol a: collaboratori di molta buona volontà, ma privi di esperienza pedagogic a, almeno in principio, e spesso imbevuti di abitudini e metodi paternalistic i. Per trasformare l'am·biente meridionale, non si dispone, il più delle v,o lte, che di gente tratta da simili ambienti. Tuttavia, soprattutto fra i giova ni, lo zelo e la coscienza della grande impresa che stanno compiendo tengon o il posto delle conoscenze pedagogiche più specifiche; queste ultime si ten ta di far le loro acquistare per lo più mediante dei corsi all'estero; ma anc he la mia presenza doveva servire alla acquisizione di queste nozioni e le- • mentar1. Per quanto l'Unione sia una organizzazione indipendente, va da sè tuttavia, nel clima italiano e soprattutto meridionale, che il clero lo cale sia ammesso al Centro per dare un insegnamento, se non religios o, almeno morale; il che è del resto richiesto da una gr,an parte dei freque ntatori. Una ostilità dichiarata del clero verso il Centro metterebbe infa tti questo in una situazione molto delicata; inoltre è, in generale, estremamente difficile, per gli animatori, evitare che il loro sforzo sia ,attaccato o coinvolto in funzione politica dai partiti e dalle clientele, ancora a metà feudali, che dilaniano, con notevole veemenza, ogni comune d el _Mezzogiorno d'Italia. Alla vigilia delle elezioni si è costretti pertanto a chiudere i Centri e, se un dirigente del Centro assume contemporanea ~ mente qualche ruolo politico, (anche se non prettamente elettorale) si è [68] Bibloteca Gino Bianco

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