Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

si potreb·bero paragonare .a dei grandi Foyers rurali. << L'unione per la lotta contro l'analfa,betismo » è una organizzazione democratica e indipendente; l'importanza della sua azione è riconosciuta dallo Stato It,aliano che le accorda una sovvenzione (assai modesta) di 5 milioni di lire (circa 3 milioni di franchi) e mette, inoltre, a sua disposizione un certo numero di insegnanti. Queste risorse non bast,ano peraltro a sostenere il bilancio dell'Unione che deve far fronte a grandi spese: la povertà dei villaggi è tale che è spesso impossibile trovare anche i locali strettamente necessari alle attività dell'educazione degli adulti, sicchè bisogna prendere in fitto, e spesso addirittura costruire ex novo, i locali adatti a questi compiti. È necessario portare da fuori tutto il materiale pedagogico, dalle matite e i quaderni alle lavagne e alle carte geografiche; spesso bisogna aiutare le popolazioni - di cui un buon terzo è in stato di disoccupazione permanente, •privo com'è di qualsiasi qualifica professionale - mediante distribuzione di indumenti, di latte in polvere, di formaggi9, soprattutto ~i ragazzi e ai vecchi, che si trovano in uno stato di debilitazione, frutto di una assoluta indigenza. A queste spese, l'Unione fa fronte grazie ad omaggi e sovvenzioni che provengono il più spesso da organizzazioni straniere o internazionali: il Soccorso Svizzero all'Europa, i Quakers americani, l'Unesco, ecc. Il lavoro dell'Unione consiste, da principio, nel lottare contro l'analfabetismo che, secondo le statistiche ufficiali, all'epoca della Liberazione riguardava ancora il 45 % circa della pop.olazione di certe provincie meridionali e probabilmente di più, soprattutto se non si tiene conto soltanto dell'analfabetismo di base, ma anche di quello <<driitorno». L'obbligo scolastico, che in teoria si estende fino ai dieci anni di età, non è praticamente rispettato nell'Italia meridionale. Tale obbligo non ha potuto essere assolto nel passato a causa delle preCiariecondizioni economiche e sociali delle popolazioni. Ancora oggi, malgrado i grandi sforzi intrapresi, dalla Liberazione in poi, dallo Stato e dalle organizzazioni private, se tutti i r,agazzi decidessero improvvisamente di rispettare la legge e si presentassero in classe, non ci sareb·be, specie in campagna, un numero sufficiente di scuole per accoglierli. La lotta contr,o l'analfabetismo è un'opera sociale che interessa dunque grandi e piccoli, giovani e vecchi. Nell'ultimo decennio, lo Stato, riconosciuto che si tr~tta di una questione di interesse nazionale, ha preso ad organizzare corsi propr1 in numer.osi comuni: esso paga inoltre gli insegnanti che f.anno dei corsi simili a quelli delle organizzazioni [65] Bibloteca Gino Bianco

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