partiti è soltanto un espedz'enteper divagare ed imbrogliare le carte. I comunisti lo sanno benissimo e se oggi ricorrono a questa estrema arma di propaganda è perchè oggi essi sentono che il cerchi(?dell'isolamento si stringe /Sempre di più e accelera e aggrava la lor9 crisi. E può !vuotarli di ogni ~funzione: poichè di tanto si rafforza la sinistra· democratica di quanto si -indebolisce la sinistra totalz'taria.Questa dimostra ormai di essere alle prese ron gravi difficoltà, che non sono solo conseguenza della crisi del comunismo internazionale, ma anche di fatti autonomi della classe operaia italiana, della storia italiana degli ultimi dieci anni: la politica di isolamento dei comunisti è una politica di co-nsolidamento e di espansione della democrazia. Le elezioni del maggio l'hanno ancora una volta dimostrato, con buona pace del Contemporan-eo che ci aveva tacciato di provincialismo per quanto a questo proposz'to scrivevamo nell'editoriale del n1,1,meroscorso. È evidente però che la politica di isolamento del P.C.l., proprio nella misura in cui si deve ora sviluppare attraverso la massima articolazione della sinistra democratica, esclude assolutamente certe soluzioni in sede di formazione delle giunte. Diciamo subito che siamo contrari a una semi~ nagione di gestioni co1nmissariali come nuovo sistema, più o meno tenzporaneo, di amministrazione dei comuni; ma siamo ancora più risolutamente contrari a qualsiasi « apertura a destra», palese o clandestina che sia. A parte ogni altra considerazione, sembra elementare principio politico quello che suggerisce di non concludere alleanze con le forze che sono in crisi o in via di disfacimento, da cui il corpo elettorale dimostra di volersi definitivamente distaccare. E francamente abbiamo ancora abbastanza con- .siderazione della intelligenza politica dei dz'rigenti democristiani per poter pensare che essi abbiano in animo di elargire un dono gratuito ai monar- ,chici e ai neofascisti. E del resto basta guardare ai risultati siciliani: estromesse le destre dal governo regionale, come dalle amministrazioni di Palermo e di Catania,le forze democratichesi sono sensibilmenteconsolidate • ed anzi hanno mostrato segni di ripresa pii't eloquenti che altrove, mentre pit't significativa e stata la fiessione comunista e nazionalf ascista~ Meraviglia dunque che da qitalche uomo di governo e da qualche autorevole foglio di stampa sia stata prospettata la semplicistica soluzione di fare le << aperture >> a sinistra 1zelNord e a destra nel Sud, quasi si trattasse [4] Bibloteca Gino Bianco
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