Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

• ,[siustificata fino a due o tre anni fa) ma ora non più. 011a è il momerito della sortita in gran.de stile. Non lo credete anche voi? ». Francamente no, non è possibile che questo venga creduto da altri che non sia la redazione del settimanale comunista, perchè nessuno riuscirà mai a farci cap1ire come rr1ai il vero e il falso,, il bello e il brutto e la corris:pondente libertà di giudizio possano essere considerati delle banderuole che servano a indicare il senso in cui spira i1 vento ,della politica internazionale. Tanto più che il cc riserbo », cioè le bugie che per anllli i vari critici d'arte e filosofi comunisti ci hanno pr~ pinato su ciò che si dipingeva ·o scrivera in URSS e dintorni, non hanno ingannato nessuno che avesse solo un briciolo di senso critico. E, come tutte le bugie, hanno procurato danno proprio alla causa che pretendeva,no difendere, accrescendo la diffidenza delle persone intelligenti verso un sistema politico che im·poneva ai suoi adepti l'atroce umiliazione di costringerli a mentire « a fin di bene » • Ma è curioso che di tutto ciò si mostri consapevole e preoccu 1 pato assai più il Lombardo Radice che non il Cassala, quando scrive di voler esaminare cc seriamente le ragioni che hann,o tenuto lontani dal movimento politico socialista e comunista intellettuali sinceramente orientati verso il socialismo » : è curioso, perchè l'uno ha sulle spalle quasi vent'anni di mi1izia comunista e l'altro è giunto all'attuale posizione politica dopo avere respirato senza risparmio aria di libertà (ma il cuore umano è fatto di contraddizioni). E tuttavia, addentrandosi nel suo esame di coscienza, che di pro1 posito non chiama. col nome conformistico di cc a11tocritica », il Lombardo Radice confessa cose di una gravità eccezionale: « ••• è nel 1938 che io chiesi l'iscrizione al P0,11t'ito co1nunista d'Italia., Sezione irzternazidnale co11iunista. L'ho fatto quindi poco dopo i proces~i e le coridanne di Mosca del 1937) malgrado quei processi e quelle condanne) che allora e dopo credetti n.ecessarie ( che dornani forse vedrò essere state., come altre) non. necessar,ie) eccessive o addirittitra inz~que., che allora e dopo interpretai sempre però come una terribile necestSità del primo Stato s.ocialista) da ogni parte accerchiato e insidiato) non una necessità di ogni futura costruzione socialista n. Ora però, poichè conàanne in~q11e non ve ne saranno più, poichè dal XX Congresso del PCUS è arrivato il contrordine, il conformismo è finito (il bimbo era così piccolo ...) e gl'i,ntellettuali di sinistra sono pregati di co1npiere il gran passo e di iscriversi in massa ai partiti socialista e comunista. Che aspettano? sembra domandarsi con sorpresa il Lombardo Radice. E per meglio persuaderli (il discorso è rivolto principalmente al Cassola, spirito che conosciamo, dai tempi i,n cui collaborava al Mondo, co1ne sottile e smaliziato) racconta ora queste altre cose: che egli riconosce di avere pro bono Russia.e accettato una serie di .cose che intimamente sentiva ingiuste o false, e di essersi rassegnato « ad un atteggianiento di accettazione 1:•n generale acritica) passiva) Sttatica) della real,tà e [47] BiblotecaGino Bianco

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