Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

• mente contro la crisi del centrismo, agiren1mo cioè per st11Jerarla, per restaurare tutti i termini del centrismo. Ma altro è centrism.o, altro è quadripartito. Qui siamo in presenza di uno sbandamento della maggioranza su cui si è fin ora basata e la politica centrista e la politica europeista; ed è questione specificamente di verificare la possibilità di imprimere, attraverso un rallie- 'lnent dei socialisti, un nuovo e più vigoroso impulso alla politica di consolidamento e sviluppo della democrazia. Si parla molto, appunto, e in certi settori della sinistra democratica sem·bra che lo si desideri al di sopra di ogni cosa, dell'apertura a sinistra, della 01 perazione Nenni. Ma quanti sono che hanno rigorosamente vagliato i termi11i per realizzare tale operazione? E quanti sono, invece, coloro che ne parlano con imperdonabile semplicismo, come dello specifico buono a risanare finalmente tutti i mali del paese? Quanti sono, cioè, quelli che vi ricorrono come ad una evasione (qui veramente è il caso di parlare d'evasione)? Proprio perchè siamo •persuasi che il pro\blema di un socialismo democratico italiano è uno dei problemi di fondo della nostra vita politica, proprio perchè siamo persuasi che la vita de1nocratica italiana si avvierà ad uno sviluppo solo quando si sarà sottratta in modo definitivo la sinistra all'infantilismo pseudo--rivoluzionario che ancora per certi aspetti la caratterizza, proprio per questo noi ,pensian10 che la cosiddetta operazione Nenni è u11a delle più importanti e più delicatJe e difficili operazioni politiche; e perciò va perseguita con tenacia, ma senza impazienze ed attese messianiche, senza spirito di evasione, senza chiudersi le porte alle sipalle bruciando tutte le altre formule politiche e tutte le altre possibilità di maggioranze democratiche; . percl;lè in tal caso non si sareb,be più in grado di condizionare questa operazione, di fissarne in modo preciso i lin1iti e le modalità. Se si deve realizzare t1na nuova n.1aggioranza, è indispensabile anzitutto che essa si realizzi nel quadro occidentale e sulla base di una riaffer1nata fedeltà, da parte di tutte le altre forze interessate nell'operazione, alla politica europeista. Su questo terreno, cioè, si deve dire s,ubito che nessuna concessione è possibile; ed è qui che, patto d'unità d'azione o non, distensio 1 ne o non, i rapporti con i comunisti sono messi effettivamente alla prova. Do,bbian10 q11indi avanzare le nostre riserve nei confronti di quanti considerano che l'apertura ai socialisti sareblbe resa attuale e possibile dalla liquidazione del n.ostro impegno europeistico e dalla attenuazione del nostro impegno atlantico. Questa posizione è inaccettabile per noi e no,n esitiamo a dire che, a una apertura a sinistra realizzata in questo 1nodo, p1 referiremmo quasi un quadripartito. E d'altra parte riteniamo che questa posizione dovrebbe essere inaccettabile anche alla D.C., poichè se noi non crediamo di ,dover :rifiutare l'eredità della politica di Sforza, Fanfani e Gonella no,n dovrebbero essere disposti a rifiutare quella della politica di De Gasperi. Se Nen:ni vuole l'incon- [41] Bibloteca Gino Bianco

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