un'impronta unitaria a tutto il complesso delle opere intraprese ed eseguite>>~ L'Ente-Scuola sareb1 be regolato da criteri simili. Soltanto con una orga11izzazione di tal genere sarà infatti possibile attuare il « piano per le scuole » ed assicurare che la distribuzione dei fondi ad esso assegnati avvenga in maniera razionale e sistematica, in base allo stato di necessità di ciascun Comune. Non vedo altro sistema per sanare, una buona volta, la sperequazione scolastica tra Nord e Sud. Tranquilla deve, poi, rimanere la coscienza di coloro che vedono nella creazione dell'Ente-Scuola una menomazione delle prerogative democratiche delle amministrazioni «obbligate>>, delle attuali sia pur limitate autonomie locali, del principio delle libere decisioni delle Assemblee elette: non esiste alcuno di tali pericoli. Con la costituzione dell'Ente-Scuola si vu·ole soltanto dare alle Amministrazioni locali un servizio per risolvere, in maniera più agevole e rapida, un problema che deve stare principalmente loro a cuore. Sarebbe come supporre che menomi le prerogative democratiche degli Enti locali il fatto che lo Stato interviene direttamente per la costruzione degli acquedotti, delle strade, dei porti, ecc. Così lo avesse fatto prima anche per le scuole! Lo Stato non sarà mai forte in un Paese in cui la scuola è debole. E la mancanza di aule è un indice di grande debolezza della nostra scuola. Non avervi provveduto prima può indicare, come ha notato acutamente Carlo Antoni, << un segno di un difetto di energia e di carenza dello stesso sentimento nazionale>>. Provvedervi ora con mezzi idonei ed efficienti significherebbe dare la prova concreta che si vl1ole uscire dalle condizio11imortificanti in cui ci tra, iamo. [37] B"bloteca Gino Bianco .
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