quelli, di popolazione inferiore a 5 mila a1 bitanti, che non sono in condizione di far fronte agli oneri finanziari che cadono a loro carico in conseguenza dei mutui contratti. Naturalmente tutte queste agevolazioni (contributi, garanzia, integrazione della Cassa, ecc.) dovrebbero ,essere trasferiti ope legis all'Ente-Scuola che, tramite l'Istituto, dovrebibe adottare tutti i p1 rovvedimenti per contrarre i mutui, i quali seguirebbero così una procedura rapidissima, sottratto com'è l'Ente alle tutele ed ai controlli cui sono, invece, sottoposti i Comuni. C) Da una Gestione autonoma, con una propria personalità giuridica, con il compito di eseguire le deliberazioni del Comitato. Questa Gestione sarebbe, praticamente, l'organo esecutivo del piano. Formato, da parte del Comitato di attuazione, l'elenco dei Comuni in cui si debbono costruire gli edifici scolastici con i criteri di precedenza e di gradualità innanzi precisati, e reperiti da parte dell'Istituto i fondi necessari al finanziamento del programma, entrerebbe subito in funzione la Gestione. Ed anche qui sono evidenti i vantaggi che la razionale realizzazio11e del piano trarrebbe da questo organo. I vari e complessi problemi legati ad ogni costruzione - quali il reperimento delle aree, il progetto, l'appalto, l'esecuzione ed il collaudo dei lavori, che costituiscono ora per gli Enti locali altrettanti ostacoli non sempre facilmente superabili in breve tempo, a causa dello stato di tutela in cui essi si trovano e per tante altre ragio·ni insite nella vita stessa delle pubbliche Amministrazioni - verrebbero speditamente risoluti dalla Gestione o, quanto meno, impostati con una visione unitaria che gioverebbe senza dubbio alla ricerca della soluzione più rapida e razionale. Ma ne guadagnerebbero anche la bontà e l'economia delle costruzioni. La Gestione chiamata a costruire in dieci anni 100 mila aule imposterebbe il problema con criteri industriali, con direttive a carattere nazionale per i vari tipi di aule, per il loro arredamento e sui relativi costi; di tal che anche il più povero paese dell'Italia meridionale potreb,be avere la scuola stlldiata c~n gli stessi criteri di quelle delle più grandi e ricche città italiane. E ne guadagnerebbe, come si è detto, l'economia delle costruzioni, perchè la legge dovrebbe fissare un costo massimo per ogni tipo di aula, così come [35] Bibloteca Gino Bianco
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