Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

<listribuzione delle somme non può dirsi che l'edilizia scolastica occupi un posto previlegiato (1 ). Per finanziare, dunque, i 30 miliardi all'anno di costruzioni, previsti dalla legge 9 agosto 1954, la Cassa DD.PP. dovrebbe triplicare l'importo dei prestiti all'edilizia scolastica. O per lo meno si dovrebbe elevare questa somma a 20 miliardi, lasciando gli altri 10 a carico delle Casse di Risparmio e delle Aziende di Credito autorizzate a concedere mutui a norma cl ell'art. 12 della legge. Sta di fatto che un programma di lavori che si fondi su basi finanziarie così poco consistenti non è certo destinato ad aver successo. O, peggio, è destinato a deludere le legittime aspettative di qua.t;i.tihanno creduto che con la legge ora in vigore si fosse,,finalmente, aflìrontato in modo serio ·e definitivo il gravissimo problema delle aule scolastiche. Delusione che 110ngiova certo al prestigio degli organi dello Stato, se appare che questi fanno leggi che non trovano, poi, pratica applicazione. Uno dei punti deboli della legge 9 agosto 1954 ( come, del ·resto, di .altre leggi che prevedono vasti programmi di opere pubbliche da realizzare mediante la concessione di contributi statali in annualità e ricorrendo agli Istituti di credito per l'effettivo finanziamento delle opere) è proprio que- ·sto: .di non aver assicurato con opportuna disposizione l'importo delle somme che la Cassa DD.PP. e le altre Aziende a11torizzate deb,bono ogni anno accantonare per mutui occorrenti per la costruzione degli edifici scolastici. Basterebbe, per ottenere ciò, una semplice disposizione legislativa? Quali sono le effettive possibilità degli Istituti finanziatori? Sul problema del finanziamento del « piano per le scuole » occorrerà fermarsi ancora. Per il momento ho voluto mettere bene in chiaro che la legge del 9 agosto 1954 si limita a fissare uno stanziamento annuo di un niiliardo e mezzo per contributi statali, e che ciò non significa che sono assicurati i relativi prestiti agli Enti « ob,bligati » all'edilizia scolastica. Aggiungo che i contributi inutilizzati vanno riportati, per legge, come residui passivi negli esercizi successivi e servo110a << gonfiare >> il bilancio del Mini- ( 1 ) Dal bilancio della Cassa DD.PP. per l'anno 1954 risulta che i prestiti concessi amn1ontavano a 108 miliardi, così distinti: acquedotti: 5,263; opere igieniche: 5,817; edilizia popolare: 47,144; opere pubbliche diverse: 16,689; integrazioni, disavanzi di bilanci comunali e provinciali: 23,36; edilizia scolastica: 9,186. [27] Bibloteca Gino Bianco

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