Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

agli Enti locali obbligati all'edilizia scolastica. Ciò. dovreb·be consentire costruzioni per un importo in capitale pari a 300 •miliardi di lire. La legge ha portato al 6 per cento il contributo dello Stato per le scuole materne, elementari e di avviamento dei Comuni dell'Italia meridionale ed -insulare e di quelli del restante territorio che presentano condizioni simili. Per tutti questi Comuni è stata concessa la garanzia dello Stato sui mutui. Poichè la rata piena (comprensiva di capitale ed interessi) dei mutui contratti con la Cassa DD.PP. è del 6,73% e molti piccoli Comuni del Mezzogiorno non sono in condizione di pagare neanche il residuale 0,73%, allora interviene la legge del 19 marzo 1955 che consente alla Cassa per il Mezzogiorno d'integrare il contributo statale del 6%, accollandosi il pagamento del restante 0,73%, Ciò avviene per i Comuni con meno di 5 mila ·abitanti, i quali vengono, così, alleviati da ogni onere finanziario. Questo quanto stabiliscono le due leggi. Ma la realtà è ben diversa e ce lo conferma lo stato di previsione per le spese del Ministero dei LL.PP. per l'esercizio 1956-'57, dove al capitolo 210 (concorsi e sussidi per l'esecuzione di opere di edilizia scolastica, ecc.) è inscritta la cifra di 7 miliardi e 745 milioni. Questa cifra per 4 miliardi e 45 milioni riguarda precedenti leggi e per 3 miliardi e 200 milioni si riferisce alla legge 9 agosto 1954; e precisamente 700 milioni per l'esercizio 1954-'55, 1 miliardo e 500 milioni per il 1955-'56 ed 1 miliardo e 500 milioni per il 1956-'57. Ora, evidentemente, per l'esercizio 1954-'55 furono erogati soltanto 800 milioni del miliardo e mezzo stanziato; ed i 700 milioni sono riportati come residui passivi, secondo quanto prescrive l'ultimo capoverso dell'art. 1 della legge 9 agosto 1954. La realtà è dunque che nel primo anno di applicazione della legge si sono pagati contributi per opere il cui importo ammonta a poco più della metà del previsto. Con questo ritmo, alla fine del decennio si saranno spesi soltanto 160 miliardi dei 300 che l'impostazione della legge lasciava prevedere come spendibili. Ci troviamo di fronte ad un programma che non ha solide basi finanziarie? In gran parte sì. Bisogna riconoscere che questa legge, come purtroppo tante altre del nostro Paese, crea molte illusioni che poi la realtà spazza via. La realtà infatti è che la Cassa DD.PP. non è in condizione di far fronte alle richieste di mutui che le varie leggi dispongono per l' esecuzione di opere pubbliche o comunque sovvenzionate dallo Stato. E nella [26] · Bibloteca Gino Bianco

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