• .... bero di meno; come non significa abbandonarsi ai sogni avveniristici constatare che il progresso delle ricerche per l'utilizzazione pacifica dell'energia atomica ci ha por~ato forse alla vigilia di una nuova grande rivoluzione industriale. La soluzione dei problemi medio-orientali richiede, dunque, una visione più vasta e lucida dei futuri sviluppi dell'economia e dell'assetto politico della regione che si affaccia sul Mediterr,aneo orientale, richiede una organica politica di investimenti, studiata attentamente secondo le possibilità di tutta l'area economica (e non secondo le preferenze nazionali di questo o quel paese); richiede una politica di prestiti, di importazione di capitali, di tecniche e di tecnici. E sare'b·be oltremodo consigliabile che l'attuazione di un siffatto piano di sviluppo, fosse affidata ad un'agenzia internazionale del tipo di quella del Piano di Colombo, con la partecipazione di tutti i paesi responsabili ed interessati. Ed è ovvio che in un organismo di questo genere non potrebbe non prendere posto anche il nostro paese. P.oichè esso si trova ad essere interessato nel problema dal momento• che fa parte, con il Mezzogiorno e la Sicilia, dell'area economi~a su cui . dovrebbe esercitarsi la nuova politica; ed insieme può essere un fattore di sviluppo poichè, a differenza di tutti gli altri paesi del Mediterraneo orientale, partecipa anche di quella che si è chiamata la realtà economica dell'Eur.opa centro-settentrionale, ed ha, dunque, se non capitali da investire, attrezzatura industriale e apparato tecnologico utilizzabile nella bisogna .. Lia sola politica mediterranea per l'Italia è quella di promuovere e di partecipare attivamente ad una politica comune di tutto l'occidente nelle zone depresse del Medio Oriente, ad una politica di svilupp.o economico.- del tipo, come s'è accennato, del piano di Colombo e non ad una politica di presenza ormai impossilbile, del tipo, per intendersi, della conferenza di Algesir,as. È perciò necessario che ci si rifletta bene e si mettano da. parte tutti gli orpelli e tutta la retorica del bel suolo africano, della missione civilizzatrice e delle altre simili idiozie con cui si sogliono coprire nel nostro paese le bestialità politiche. È necessario, cioè, che si rifletta innanzi tutto sulle difficoltà di casa, nostra, di una casa in cui c'è tanto da fare per renderla veramente degna e civile e in cui quel che c'è da fare difficilmente potrà essere fatto con le sole nostre forze. E che se siamo interessati nello sviluppo dell'area econo- [18] Bibloteca Gino Bianco
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