Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

• montata. Si è cominciato con l'inasprimento della crisi cipriota, si è molto~ insistito quando negli ultimi ìnesi la tensione sulle frontiere arabo-palestinesi sembrava dover degenerare in guerra. Nell'un caso come nell'altro; vi fu chi parlò (anche tra gli ufficiosi) di mediazione italiana. Di solito4 negli affari internazionali la mediazione si ha quando il possibile mediatore è invitato ad esercitare tale funzione o quando è tanto forte da poterla imporre: è appena necessario aggiungere che la famosa mediazione italiana non rientrava in nessuna delle Ciategorieche si sono dette. Per Cipro si osserva - e ognuno può ammirare la persuasività dell'argomento - che il nostro paese aveva avuta con Trieste una simile esperienza e poteva perciò meglio di ogni altro laiutare a risolvere la crisi anglo-greca. Per la guerra quasi calda d'Israele si è invocato l'eminente interesse italiano per la tranquillità della regione: argomento più ragionevole dell'altr.o, ma che trascurava il particolare che tutti gli altri paesi occidentali hanno il medesimo interesse eminente. Nell'uno e nell'altro Ciasosi è poi detto, err.oneamente, che saremmo la sola nazione non-colonialista dell'occidente; e si è· dimenticato che fino ad ieri siamo stati in Libia ed in Etiopia e si è dimentica¼ la campagna di Grecia. In una parola le voci ufficiose di mediazione italiana ci hanno scoperto inutilmente ed hanno allarmato le cancellerie· dei paesi nostri alleati, che hanno magari sospettato di qualche trama politica dell'Italia. Invece trame politiche non v'erano; ma v'erano soltanto ma-- nifestazioni velleitarie, come troppo spesso è accaduto in tutta la politica estera italiana dall'Unità in poi, improvvisazioni affatto destituite di senso1 comune e dettate solo da un curioso complesso d'inferiorità dei nostri politici e dei nostri giornalisti. Ora proprio perchè l'Italia sta nel Mediterraneo e deve avere una sua. politica, il problema di questa va meditato attentamente e vanno messe da. parte tutte le improvvisazioni. E va sottolinepta altresì la necessità di guardarsi da tutta la retorica a cui la destra si a'bbandona volentieri in simile materia. Gli articoli di fondo, i corsivi, le corrispondenze, che ci è capitatodi leggere negli ultimi mesi a proposito di Cipro come ~ proposito della tensione arabo-palestinese, sugli interessi inglesi come sulle intenzioni egi-- ziane, nei giornali indipendenti, non hanno apportato - è appena necessa-- rio dirlo - alcun contributo serio all'analisi della questione. A seconda della vivacità del risentimento anti-britannico dello scrittore e a seconda_ della tenacia della sua memoria politica era più o meno evidente l'odio. [15] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==