Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

paese a campo di battaglia di francesi e spagnoli per conquistare « dua terre» è l'accusa principale che Machiavelli muove ai Veneziani. Come si diceva all'inizio, l'ambizione egiziana è condizion.ata da quella s.ovietica e il gioco sfugge sempre di più dalle mani dei dirigenti della Lega. La situazione del Medio Oriente, è, dunque, caratterizzata innanzitutto dalle difficoltà interne di ogni stato ara'bo: la contraddizione sempre più aperta tra un assetto p.olitico ancora feudale (e di un feudalismo ormai senescente) e le esigenze economiche e sociali di una massa che non è più addormentata e che dopo ,aver saputo tener la piazza in nome della xenofobia e del nazionalismo si appresta a tenerla per altre e più concrete rivendicazioni; tale contraddizione provoca infinite frizioni ed un'instabilità endemica, il cui solo correttivo sembra essere offerto da giunte militari il cui potere appare in !ascesa dappertutto negli stati della Lega. A queste difficoltà occorre aggiungere le tensioni tra i vari stati arabi: ostilità tra la dinastia hachemita e quella saudita, tra l'Egitto e l'Iraq; risentimento della Siria nei confronti della Turchia per la perdita dell'Iskenderun e del Pakistan nei confronti dell'Afganistan che domanda l'indipendenza del Pushtu; risentimento dell'Egitto nei confronti del Sudan per la mancata unificazione della valle del Nilo; e, più generalmente, avversione del gruppo di Bagdad verso il gruppo del nuovo patto .ara'b,o (Yemen, Arabia Saudita, Egitto). Vi è finalmente il risentimento che oppone tutti gli arabi alla Palestina, quello antifrancese per la liberazione del Maghreb, quello anti-inglese; e, ultimo ma più importante di tutti, il fatto nuovo della presenza sovietica nella regione. Certo su alcune di queste difficoltà non si deve drammatizzare, poichè esse sono spesso quelle proprie che sogliono accompagnare le rapide trasformazioni politiche: e le rivendiéazioni nazionali, le asserzioni di puntigliosla indipendenza, coi contrasti e le frizioni che ne derivano, sono appunto manifestazioni di una importante evoluzione che si viene compiendo nel Medio Oriente. Pure di tutte è necessario tener conto se si vuole misurare una politica: e la necessità diventa imperiosa quando il paese che deve misurare una politica è un p,aese come il nostr,o. Da qualche tempo, infatti, si parla in Italia con molta insistenza di « nuovo corso >> della politica estera italiana nel Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale: e per coloro che hanno tenace memoria è parso anche di udire a volte accenti di un'epoca che si terieva per definitivamente tra- [14] Bibloteca Gino Bianco

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