Times scriveva qualche mese fa che la presenza inglese a Cipro è il prezzo che l'Occidente deve p,agare per garentirsi la sta1 bilità della regione: non è eccessivo, però, supporre che, permanendo l'attuale stato di cose, l'Occidente si garentirà solo l'instabilità della regione. Tanto più che il problema strategico può essere risolto abbastanza agevolmente trasformando le basi inglesi di Cipro in basi .atlantiche e tanto più che Atene sembra disposta ad accettare il principio che la più parte di tali 'basi atlantiche restino in mani inglesi. Gli è che, come si è accennato, l'intransigenza inglese a Cipro è il prezzo che Londra paga per la partecipazione turca al patto di Bagdad. Quest'ultimo, dunque, accresce la frizione all'interno della stessa alleanza atlantica nel Mediterraneo orientale e porta quindi dei risultati. che non sono esattamente quelli previsti. Per quel che riguarda, poi, gli stati arabi, il patto di Bagdad ha avuto• il torto di apparire troppo scopertamente solo come un mezzo idoneo a tenere in piedi il controllo britannico dell'Iraq e dell'Iran, a garantire cioè· il predominio politico della Gran Bretagna. Certo il disegno di Londra non era così limitato; il guaio è, però, che esso apparve tale, soprattutto. quando sembrò che l'Ingl1ilterra volesse perfino forzare la Giordania ad aderire all'accordo. Un giornale .americano attribuì allora al colonnello> Nasser una battuta abbastanza spiritosa ed esatta: l'Inghilterra - avrebbe detto il primo ministro egiziano - avev,anella tasca destra la Giordania e nella sinistra i paesi del patto di Bagdad; ma ha voluto trasferire la Gior-· dania dalla tasca destra ,alla sinistra, e durante l'operazione questa le è sfuggita di mano. Comunque si deb-ba interpretare l'improvviso allontanamento di Glu1 bb Pascià, sta di f~tto che l'accordo della METO ha messo in moto il risentimento antibritannico nel Medio Oriente e ha contribuito. non poco a mobilitare le forze ultranazionalistiche della Lega Araba su posizioni che paiono neutralistiche e sono sostanzialmente anti-occidentali .. Il pericolo di compromettere tutta la politica occidentale nella regione è· all'origine della tiepidezza che hanno mostrata gli Stati Uniti nei confronti del patto di Bagdad; e lo stesso atteggiamento francese, seppure ha innanzi tutto altri motivi (i francesi non hanno ancora perdonato all'In-· ghilterra di averli praticamente espulsi dalla zo~), e se anche la sorda ostilità di Parigi non può essere messa sullo stesso piano della freddezza di Washington, sul piano concreto giunge agli stessi riultati. E francamente non si può dare del tutto torto alla diplomazia americana e francese [12] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==