Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

porti tra governo e sindacati, l'alleanza tra mondo agrario e mondo industriale. Si -capisce che ad un francese, abituato alla ·unità storica, amministrativa e spirituale, che caratterizza il suo paese, molte di queste ~ealtà plurime sembrino delle debolezze e degli elementi di crisi; ma la ·vera debolezza del sistema bismarckiano .stava nell'incapacità del popolo tedesco a risolvere politicamente volta per volta i problemi che si presentavano. Acuta poi .è l'analisi di come l'autonomia dei vari ministeri portasse a degli scompensi nella politica estera; ma essa non porta che .a una riprova dell'assenza di un governo politicamente forte, capace di unificare e ·valorizzare le varie parti del sistema. Co- ·sì, qua e là, Vermeil lascia intendere che ·alla Germania sia mancato uno dei presupposti della democrazia, essendo venuta .a mancare una rivoluzione veramente unificatrice. E, in generale, trova che la sto- ·ria tedesca si distacca da quella occiden- ·tale nella misura che là v'è stato il luteranesimo e qui il calvinismo, là il parti- ,colarismo e qua lo stato unitario. Per fortuna la storia inglese mostra come si pos- ·sa arrivare ad una libertà più viva e pro- ·fonda di quella francese attraverso la sal- ·vaguardia delle autonomie locali. Così la mediocrità dei partiti tedéschi era dovuta, ·più che a una fatale dannazione della 'Germania, all'impossibilità di governare, ,che li portava a perdere ogni visione di ·interesse generale. DaUo stesso punto di vista va esaminata 1a questione della responsabilità della pri- ·ma guerra mondiale. Non si tratta tanto <!ella volontà di guerra, più o meno diffusa negli ultimi due anni prima del '14 (volontà di guerra che comunque non fu :.~olotedesca), ma dell'incapacità della clas- • se dirigente imperiale a valutare gli effetti della propria politica internazionale, e di comprendere le reazioni che fatalmente le mosse della più grande potenza continentale provocavano nei suoi vicini. La Repubblica di Weimar viene poi accusata di aver indugiato tra i compromessi bismarckiani; e se è giusto notare come la figura del presidente della repubblica e dei suoi poteri straordinari sia una persistenza della tradizione autoritaria precedente, per quel che riguarda gli altri punti Vermeil cade nell'assurdo. Non si può dire che il continuare di questi compromessi indichi il persistere di un'unica mentalità anti-democratica. Poichè colla persistenza del sistema federale si ha un completo cambiamento della funzione della Prussia; prima, nella Germania guglielmina, essa influenza da destra la politica tedesca, mentre dopo la influenza quasi sempre da sinistra. La parificazione dei diritti per i cattolici e per i socialdemo-- cratici ha rappresentato un notevole pro-- gresso nella vita dell'intero paese. E più che assurdo è dire che nel '19 era << lo Sato Maggiore ad ispirare la politica di Ebert ». A parte il fatto che la Re,:ch-- swehr non acquisterà un effettivo peso politico che nel '29, la politica dei socialdemocratici appena andati al governo va vista come quella di un partito che ha dovuto abbandonare le caratteristiche di partito d'opposizione, imparare a governare, effettuare difficili riforme e ristabilire l'ordine nello stesso tempo. Esso riuscì a portare in porto la nuova costituzione, mentre in politica estera non riuscì che a subire la situazione, per cui, anche se poi al fine di ristabilire l'ordine fece ricorso all'esercito, non si può dare un giudizio interamente negativo su tutto questo com-- [125] BiblotecaGino Bianco

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