dal monopolista è quello per il quale la differenza fra ricavo e costo è massima). Ma, a parte queste sviste sporadiche, la trattazione procede piana e ricca di rifeEoMOND VERMEIL: La Germania contemporanea 1890-1950, Bari, Editori Laterza, 1956, pp. 760, L. 5.500. La Francia ha una lunga tradizione di studi sociologici sui popoli contemporanei. I varii paesi europei ed extra europei vengono rivisti sitematicamente in tutti i loro problemi, a intervalli di tempo che sono tanti più brevi quanto più importante è il paese studiato. Questa attività, che sorge dall'interesse universale tipico dello spirito francese, serve poi con pari efficacia alla diffusione della cultura francese nei paesi studiati ed a quell'opera di divulgazione e di reciproca conoscenza tra i popoli che la Francia ha sempre svolto. Da noi in questo settore dell'informazione sui popoli stranieri ci si basa pertanto quasi esclusivamente sugli studi francesi; ed è sulla scia di questa giustificata consuetudine che la casa Laterza ha pubblicato in traduzione la recente opera di Edmond Vermeil. L'Autore si inserisce tra i lavori sulla Germania di Seillière e Adler, a cavallo della prima guerra mondiale, e quello di Grosser, di questo dopoguerra. Forse la sua opera migliore è lo studio sul pensiero politico tedesco tra le due guerre, Doctrinaires de la Revolutt:on Allemande, che riporta in una esposizione chiara, sisterimenti a dati concreti; e, preso con le debite cautele, il volume costituisce dopo tutto una lettura interessante e una utile fonte di informazioni e commenti. AucusTo GRAZIANI matica ed organica tutte le complesse insoddisfazioni e irrazionalità ideologiche di allora. L'opera che Vermeil ha terminato tre anni fà, a conclusione di una lunga attività, tiene presente, senza citarli direttamente, sia gli autori che lo precedono, sia, nella conclusione, il recente lavoro del Grosser. Il limite suo maggiore, da cui derivano le forti diseguaglianze dell'opera tra parti pregevoli e parti banalmente piatte, è però proprio il non essersi adeguatamente sollevato al di sopra di questo genere di lavori contingenti, così da acquistare la prospettiva necessaria per una sintesi a tal punto complessa. Il libro perciò non è che una somma di diversi quadri, spesso di differente derivazione, male sintetizzati, alcuni dei quali però conservano un notevole valore in sè; conseguentemente osservazioni e giudizi riescono faticosi a seguirsi, perchè sono espressioni di polemiche contemporanee e contingenti. Più grave limitazione è poi la volontà di vedere la storia tedesca come del tutto particolare e differente da quella degli altri popoli. Certo, il valore di uno studio del genere consiste nel mettere in rilievo le caratteristiche proprie della storia tedesca; ma appunto per riuscire in questo è necessario non subire la atmosfera dei pensatori tedeschi, che discute- [123] BiblotecaGino Bianco
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