Nord e Sud - anno III - n. 19 - giugno 1956

dentemente dal fatto se siano più o meno contestabili le aff~rmazioni a carico dei singoli che il Marwell riferisce a conclusione della sua indagine. Resta il problema della D.C.: se recenti casi di lacerazioni interne, che Iìell'isola si sarebbero verificate alla vigilia di queste elezioni amministrative fra i quadri locali del partito di maggioranza, dovessero veramente significare che i « nuovi quadri >> democristiani, più o meno fanfaniani, hanno intrapreso una decisa opera di bonifica e mirano a recidere ogni legame, diretto o indiretto, che ancora lega certi ambienti del loro partito alla , mafia, sia pure per sole ragioni elettorali; se fosse vero ciò ce ne rallegreremmo vivamente con la segreteria dell'on. Fanfani. E che ciò possa essere vero ce lo fa sperare il ricordo recente dell'espulsione dalla D.C. di quel tale proprietario di miniere che poi Carlo Levi ci ha descritto con accenti così toccanti nel volume Le parole sono pietre. Q;ualcuno potreb,be ancora domandarsi la verità, tutta la verità, sul1' affare Giuliano? È quello che traspare dal libro di Maxwell? Nessuno può (.lirlo. Ormai di « verità >> che si sovrappongono l'1ma all'altra :ce ne sono molte. Le « voci » e le « interpretazioni >> locali, la curiosità giornalistica, gli interessi politici, le paure e le omertà hanno creato un groviglio che forse è impossibile dipanare. Quello che conta però è la liberalizzazione della vita pubblica in tutti quegli aspetti che dalla vicenda riassunta acqui5tano drammatico rilievo per una realtà umana, politica e sociale che fa parte della Re.pubblica Italiana. LIDIA HERLING CROCE [108] Bibloteca Gino Bianco

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