Il Medio Oriente e l'Italia di Federico Gozzi Per intendere il valore effettiva delle tensioni politiche che oggi rendono così gravemente minacciosa la situazione nel Medio Oriente è necessario non lasciarsi fuorviare dai colpi di fuoco che sono stati esplosi alle frontiere tra Israele e i Paesi arabi, o almeno non lasciarsi fuorviare nella intelligenza delle ragioni dell'improvviso infittirsi di tali colpi di fuoco negli ultimi mesi. E meno ancora ci si deve abbandonare ai trasporti ottimistici per le buone disposizioni (tale è ~Imeno l'impressione nel momento in cui scriviamo) che il Segretario Generale delle Nazioni Unite sembra incontrare nelle varie capitali da lui visitate; o per le rassicuranti dichiarazioni che l'Unione Sovietica ha fatto all'inizio e ~Ila fine del viaggio a Londra di Bulg~nin e di Krushev. Certo non c'è che da rallegrarsi per ogni accenno di schiarita: ma non si deve dimenticare che la questione fondamentale resta quella delle ragioni che hanno prodotto il rincrudirsi della tensione arabo-palestinese. Anche se si evitasse il rischio di una guerra aperta tra Israele e la Lega Araba, questo non risolvereb·be il problema del Medio Oriente, ma solo ne muterebbe i termini immediati. Solo, perciò, in una esatta valutazione di quelle ragioni si potranno intendere le dimensioni vere della questione e intravvedere in conseguenza le possibili soluzioni politiche. Si può dire che quel che caratterizza oggi la situazione medio-orientale e la fa così diversa anche solo da un anno fa è l'intrecciarsi di due ambizioni: quella egiziana e quella sovietica. Più scoperta e ingenua, se si vuole, la seconda, ma anche più difficile da arginare e controllare; più nascosta, più ricca di sfumature, la prima, ma anche ,assai meno pericolosa di quel che sembra a prima vista. Si potrebbe dire addirittura che [9] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==