della sua vita, aveva inviato lettere alla Corte, assumendo la ,piena res1 ponsabilità di quel che era successo e discolpando tutti coloro che erano accusati. Morto Giuliano, Pisciotta restava l'unico uomo vivo che era stato alla pari con Giuliano. Non si attesero a lungo le sue prime dichiarazioni perchè esse furono rese pubbliche dal suo consiglio di difesa, prima che egli parlasse alla Corte. ~urono le seguenti: << Io, Gaspare Pisciotta, ho assassinato Giuliano nel sonno. Feci questo per personali accordi col signor Scelba, ministro degli Interni ». Alla Corte egli parlò prima del massacro di Portella perchè quello era il soggetto nominale del processo: << Respingo con sdegno - disse - l'accusa di aver preso parte a quel macello. Non sono un ·bandito che uccide o rapina. Feci parte della banda a causa dell'EVIS, e servii sotto Giuliano come un generale politico. A·bbiamo combattuto sotto gli ordini di Finocchiaro Aprile, del duca di Caraci, del barone Stefano La Motta, di Gallo. Gallo uccise otto carabinieri, ed ora è detto ' onorevole' >>. Continuò dicendo che Giuliano dopo l'amnistia era stato avvicinato da altri partiti politici, come i monarchici e i democristiani, che gli avevano promesso libertà e potere se egli avesse com,battuto il comunismo a loro comando. I democristiani - testimoniò - avevano promesso a Giuliano il condono (se essi fossero riusciti a formare un governo), o, in caso contrario, l'espatrio in Brasile ma non mantennero le promesse fatte. « Di nuovo e di nuovo Scelba ritirò la sua parola, Mattarella e Cusumano andarono a Roma per chiedere la totale amnistia per noi, ma Scelba rinnegò tutte le sue promesse ». Aggiunse che Scelba era noto come figlio di un capomafia di Caltagirone. Pisciotta sarebbe stato presente a tutti gli incontri coi politici. eccetto l'ultimo prima di Portella della Ginestra. Cusumano era venuto a prendere Giuliano, e Giuliano era tornato dicendo che il comunismo doveva essere distrutto ad ogni costo. Pisciotta pretendeva tuttavia di aver letto la lettera che Sciortino aveva portato a Giuliano a Portella: si sareb,be trattato di una lettera firmata da Scelba che prometteva a Giuliano, in caso di vittoria contro i comunisti, l'immunità. Gli istigatori del fatto, coi quali Giuliano avrebbe avuto incontri per discutere i dettagli, sarebbero stati il principe Alliata, Mattarella, Marchesano e Cusumano. Pisciotta diventa matto - si disse - accusa cielo e terra. Egli sostenne ancora di essere stato [105] Biblotèca Gino Bianco
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