Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

avevo esposto, tra l'altro, in un saggio apparso in Quarto Stato nel maggio 1950,, cioè in piena guerra fredda: in quel saggi·o e in altri dello ste~o periodo apparsi in Cahiers Internationaux (soprattutto in uno sull'unità d'azio. ne in Italia pubblicato nel fascicolo del giugno-luglio 1950 ),, i Suoii collaboratori avrebbero potuto trovare una spiegazione meno rudimentale dei miei dissensi con altri membri della Direzi·one del Partito,, di~ensi che m'indussero I a rassegnare le dimis,siioni nel settembre successivo. Mi scusi la lunghezza del chiarimento, e mi creda,, con i migliori saluti Suo LELIO BASSO A questa lettera, alle altre da noi ricevute ed ai commenti cui la nostra inchiesta sul socialismo nelle provincie meridionali ha dato luogo gli autori dell'inchiesta procureranno di rispondere in un prossimo numero di Nord e Sud. Illustrissimo Signor Compagna, . seguo sin dal principio, la rivista "Nord e Sud", con grande ·iriteresse, in quanto penso sia itno fra i più seri tentativi per la impostazione, nel Mezzogiorno, di itn vero e proprio discorso politico atto ad accelerare il processo di rottura delle vecchie strutture della società meridionale, per la sostitu- • zione dei vecchi gruppi clientelari con forze nuove economicamente e pol/- ticamente giovani. È perciò con grande stupore e un po' di rammarico, che ho letto nello ultimo numero di detta rivista, una nota di redazione riguardante i " Servizi sociali'' degli Enti di Riforma agraria. In essa nota si afferma nettamen,te la inutilità di tali servizi, anzi se ne sottolinea la pericolosità come strumen,ti di coazione politica, concludendo non essere altro la riforma agraria, che una semplice operazione tecnica,, cui può essere apportata qualche utilità soltanto dai dati statistièi ed informativi di qualche Ufficio Studi. Le confesserò di avere avuto l'impressione che) per amor di polemica, il problema sia stato perduto di vista o 1nale inquadrato)· penso irifatti_, e Lei sarà certamente d'accordo, che fare la riforma non significa soltanto . bonificare della terra e dividerla a coloro che non ne posseggono, ma si tratti sopratutto di for1nare itn.a nuova classe di piccoli coltivatori diretti da ex- [97] . Bibloteca Gino Bianco I

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