« grava sul nostro bilancio » anche un immigrato di Moncalieri. E ogni immigrato - ci dichiara l'architetto Molli-Boffa - costa al Comune di Torino quasi un milione al giorno, perchè, dal momento che vengono e non se ne vanno via, <<il Comune deve provvedere loro gli alloggi, le strade, le fognature>>, ecc. Indubbiamente il problema dell'immigrazione a Torino è un problema grave, vasto, che bisogna comunque risolvere. Il problema dei meridionali a Torino, anche se essi costituiscono una minoranza, è ancora più grave, perchè, come s'è detto, i meridionali che confluiscono al Nord sono generalmente povera gente senz'arte nè p,arte, e la risoluzione del loro problema assume quindi proporzioni nazionali, e non determina le preoccupazioni di una sola regione. Cosa bisogna fare ? Intanto, per cominciare, alcune studiose torinesi del fenomeno sociale dell'immigrazione meridionale a Torino, svolgono ricerche in proposito, hanno mostrato di andare incontro ai <<terroni» con umana pazienza, e non con il solito rancore. E un' altr~ studiosa si è assunta il compito di formulare un referendum tra i torinesi, per stabilire in qual misura, e sotto quale forma, i meridionali sono indicati e tollerati. A 350 famiglie di torinesi sono state rivolte queste domande per iscritto: in qUiale categoria ammettete i meridionali? Adulatore, allegro, altezzoso, apatico, . arrivista, artista, attivo, colto, commediante, criminale, dignitoso, eroico, estroso, focoso, futbo, geloso, incostante, intelligente, ladro, leale, logico, 1nillantatore, ospitale, ozioso, prepotente, sensibile, servile, sporco. Il risultato del referendum, per quanta importanza possa assumere un riliev.odel genere, è stato che il meridionale è intelligente, attivo, millantatore e leale. Poco male; quelli che hanno segnato le voci ladro, criminale, ozioso sono stati pochi. Ma solo una curiosità marginale può esaurirsi con questo referendum, non altro. * * * Esiste, come è noto, una vecchia disposizione di pubblica sicurezza, di eredità fascista, che ordina il rimpatrio nei paesi di provenienza di tutti coloro i quali siano trovati senza una residenza, e quindi privi di un lavoro fisso e redditizio. Una disposizione che le questure italiane adottano come e quando gli pare. In una recente seduta del Consiglio comunale di Torino si è decis,odi sollecitare la P. S. ad attuare questa disposizione su larga [92] Bibloteca Gino Bianco
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