lo assume al lavoro per un paio di giorni, e nello stesso tempo gli rilascia un certificato di regolare assunzione, che l'interessato presenta al Comune. Ma queste manovre, se qualche volta riescono, tal'altra si trasformano in truffa ai danni dell'immigrato, che aspira ansiosamente a regolare la sua . . pos1z1one. Altri meridionali sono concentrati alle << casermette » di San Paolo, altri in quelle di Venaria e Altessano. Nelle prime, l'aliquota dei meridionali è piuttosto bassa; e sono in genere profughi dalla Cirenaica, dalla Libia, dall'Albania. Sono amministrati dall'ECA, hanno un cappellano che si chiama don Maeiario, presto sgombreranno per essere trasferiti in case appositamente costruite a Lucento. Sono quelli che hanno le carte in regola. Quelli che occupano le casermette di Venaria e Altessano sono invece tremila. !L'assistenza ECA vi è subentrata appena due mesi fa; ma questa gente vive qui stabilmente e << in proprio», dopo essersi scavato l'abitacolo nelle m11ra, aver cementato e aggiustato, installato dei piccoli bar e delle panetterie. È una minuscola città dentro le mura, dove ci si chiama alla voce, si prende il fresco davanti alle porte basse che non immettono in nessuna strada; ma nel fango, d'inverno; nella terra brada, battuta, polverosa, d'estate. Il lume a petrolio, la ser,a, rischiara molti tuguri. Gli abitanti degli « slums » di Corso Polonia, sulla radiale di Moncalieri, sono circa 170 famiglie. Si giunge alle loro porte attraverso un terreno accidentato, deposito delle immondizie della città. Bambini e donne ne riCiavano stracci, lamiere, pezzi di ferro, ottone, gabbie di canarini, ruote di motociclette, scarpacce. I bambini sono tutto il giorno all'aperto, attraversano il nastro di strada asfaltato, sulla quale sfrecciano le automobili, e vanno in Po a f.are i bagni. Gli uomini sono dediti· ai mestieri occasionali, alle << occupazioni terziarie » che una grande città largisce a chi non è ammesso ufficialmente a far parte del suo corpo sociale. Anche una città composta e severa come Torino ha i suoi quartieri adatti a questo genere di attività. Basta percorrere fino in fondo la strada del << Balon >>, che nasce da Porta Palazzo, per trovarsi nel centro di un quartiere << arabo >>, abitato cioè dai meridionali « fantasiosi >> che hanno scelto il piccolo commercio per sbarcare il lunario. Si attraversa una lunga teorie di bancarelle, mobili rovesciati sulle strade, ferri, lettiere, sofà, materassi di gomma piuma, stambugi di meccanici, nicchie di rivenditori di dischi e canzoni. [85] Bibloteca Gino Bianco
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