Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

della crisi del P.C.I.} anche se è un aspetto di grandissima importanza e tale da rendere ancora più difficile la soluzione degli altri problemi. Ma, se oggi il P.S.l. sembra dover soffrire di meno del crollo det mito di Stalin, no,n è soltanto perchè il P.S.l. non è il P.C.I. o perchè esso ha potuto più pgevolmente iniziare certi discorsi e separare certe responsabilità. Per dovere J; coscienza dobbiamo dire che tra il '48 e il '53 non ricordiamo nulla da parte del P.S.l. che lasciasse sospettare un apprezzamento socialista di Stali'n o· dello Stato sovietico diverso da quello comunista. Se oggi il P.S.l. sembra àover soffrire di meno di questa crisi ciò è anche, se non soprattutto, perchè ,essasopraggiunge in un momento ip cui il P.C.I. è confrontato con gravl difficoltà di altra natura, laddove essi, i socia/Asti, sono nel pieno svi/11-ppo di una manovra politica. Paradossalmente la crisi del culto di Stalin facilita più che danneggiare un processo di differenziazione tra P.C.I. e P.S.l. che .11onpuò, se svolto coerentemente, che portare ad un solo risultato. Tuttavia - ed è qui che zl nostro discorso tocca direttamente e ,;o/.. .tanto il P.S.l. - per costituire veramente un'alternativa o.ccorre proporre una politica. Noi prendiamo atto con molta soddisfazione delle affermazioni clze l'on,, Nenni ha ripetuto più volte, che il P.S.I. accetta senza ri- ' .serva le regole del gioco democratico e che s'impegna a rispettarle anchd il giorno in etti dovesse contarsi come maggioranza. E giudichiamo altresì che la posizione da lui assunta sul problema dello sta/1:nismosia una posizione assai corretta (purtroppo lo stesso non possiamo dire di que!f a di taluni suoi compagni di direzione): il caso Stalin non si risolve in un caso personale, ma mette in discussione l'intero sistema sovietico, poichè dimostra che il cosiddetto sociali·smo sovietico ha generato un crudele dittatore. Queste proposizioni sono importanti e rassicuranti: ma il problema della politica de~l'alternativa socialista resta, dopo di esse, ancora da risolvere, almeno in parte. Ora quel problema si identifica coi problemi stessi del Paese, fa una sola cosa con ess/: è stt questi, cioè sulle ,so/1,zioni che si prospettano per questi·, che occorre intenderst chiaramente, fuori di ogni . . ' generzczta. Per !~Italiatali problemi si .chiamano, per stare al campo della politica estera, solidarietà politica con le grandi democrazie occidentali, solidarietà 1zellatutela della libertà e nella costruzione di più saldi legami economici e sociali a/,l'interno della comunità atlantica. E si chiamano soprattutto in- [6] Bibloteca Gino Bianco

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