al caffè Fiorio di Via Po ( << Qu'est ce qu'ils ont dit ~u café Fiorio? >>), dicono costor.o che la fiumana d'immigrati ha un solo nome: « napoli », ossia meridionali. Il che è vero fino a un certo limite e nel limite minore, poichè la grande parte degli immigrati a Torino proviene dalla Toscana e dal Veneto: ma, ciò non pertanto, i torinesi, parlando della invasione <<straniera» che ha mutato il volto tradizionale della loro città, dicono: << sono tutti del tacco », con un accento in cui è sottinteso un tantino di disprezzo, ma anche la dis,perata coscienza dell'inutilità di ogni difesa contro una gente che ha un'anima così subdola ed un modo di fare così penetrante. La lettera di una certa signora Magda Boccardo, indirizzata ad un collaboratore de La Stampa di Torino, in seguito ad un suo articolo sulla « mafia » e su altre forme della delinquenza meridionale, scopre addirittura un'avversione diretta, uno spirito di campanile che diventa denuncia aggressiva ed ingenerosa. I meridionali a Torino sono sul banco degli • • 1mputat1: << Lei scrive che a Napoli, Palermo, ecc. vi è la delinquenza organizzata e che si deve trovare il modo di snidarla, ecc. Ma, caro signore, quel male tremendo di là non si sradicherà mai, bisogna invece non lasciarlo mettere radici troppo forti. Qui, ove quella gente invade le nostre grandi città e campagne: Milano, Genova, Torino e il Veneto, prima così tranquille con a~itanti lavoratori, onesti, aperti, incapaci di crimini di << chilli paìsi », oggi sono piene di marmaglia. Persone colte, dotte, intelligenti, come voi giornalisti, dovreste combatterli (i meridionali) con la penna, e metterli alla gog1ìa, col proibire la loro venuta nelle nostre città. Ma credo che sia ormai troppo tardi, perchè ne siamo già infestati dovunque. Nella polizia, nella finanza, alla RAI, in tutti gli uffici ci sono loro, e si proteggono, si aiutano, fanno fuori i milanesi e i piemontesi, figli di gente di vecchio stampo, persone rette e intelligenti. Entrano loro con baldanza e le persone oneste le fanno sparire. La mafia e la deliquenza di Napoli e Palermo sono già qui e fra qualche anno saremo peggio di << chilli paìsi ». Anche alla Fiat e alla Televisione non ci sono che loro. Giorni scorsi sono venuti da me una madre e una figlia di Foggia, per vedere se avessi bisogno di una donna di servizio. Alla mia meraviglia mi dissero che loro suonano tutti i campanelli per cercare di mettersi a posto e conoscere gente della città. Come al solito dissero che al loro paese hanno casa e poderi, ma stanno vendendo tutto per recarsi nelle nostre città ove vi sono divertimenti, perchè noi siamo di razza delicata e lavorare non è nei nostri desideri. [77] Bibloteca Gino Bianco
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