stessa stampa ufficiosa, al mancato rinnovamento dei quadri politici ed organizzativi dei partiti, ~no alle battute del dibattito Tambroni-Caroleo. Si ha l'impressione insomma che si sia avuto paura proprio di « andare fino in fondo», secondo quanto pur aveva promesso il Ministro; sembra che uomini politici cattolici abbiano dimenticato la massima evangelica sulla salutare opportunità degli scandali, che alla fine non indeboliscono ma rafforzano una coraggiosa classe dirigente. Il ritorno di Macrì poi - e così ci ricolleghiamo all'episodio da cui abbiamo preso le mosse - ha dimostrato ancora di più che il celebre bandito non è altro che un comune delinquente,_ traviato da un selvaggio senso dell'onore familiare, ma non certo degno di essere l'obbiettivo principale di un'operazione quale quella di questa estate. Che se dunque non si trattava che di un semplice aumento della criminosità, secondo l'interpretazione che da molte parti si è voluta accreditare, e nella quale lo stesso on. Tambroni parrebbe alla fine essersi adagiato, non occorreva prendere dei provvedimenti di tal genere, immettendo uomini nuovi all'ambiente: sarebbe bastato invece dare una maggiore forza agli organi gia in carica. Per arrestare qualche centinaio di delinquenti e mandare al confino quaranta pregiudicati, non valeva la pena di scomodare l'ispettore Marzano: bastav,ano mille carabinieri ed agenti in più. Se invece il Ministro degli Interni non aveva preso un abbaglio e di qualcosa d'altro si trattava, i provvedimenti adottati (e sempre che l'imminenza delle elezioni amministrative non faccia indulgere ad una deplorevole clemenza) non sarebbero stati idonei in quanto rimasti alla superficie ed alle manifestazioni marginali, pur se app,ariscenti, del fenomeno. Inascoltato dunque sarebbe stato il monito che un esponente repubblicano calabrese, Raffaello Sardiello, aveva ,avanzato dalle colonne dell'organo del suo partito, a conclusione di un acuto e responsabile commento: « In questo momento massimamente, ogni esitazione, ogni discriminazione non possono non apparire come un compromesso con uomini ed ambienti b.acati, capace di dare un colpo mortale alla fiducia delle popolazioni calabresi nello Stato democratico ». A distanza di sei mesi ancora sopravvivono una serie di dubbi; rivela- [751 Bibloteca Gino Bianco
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