Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

Noi - l'ho già detto - non lo sospettiamo assolutamente. Per noi Ro1neo è un delinqt1ente con1une, e corr1e lui vi sono decine di delinquenti comuni. Aspettiamo che nella sua replica restituisca alla Calabria quella fiducia che noi abiamo l'impressione che la Calabria abbia perduto, perchè, evidentemente, se Ella la restituirà, con Lei restituiranno la fiducia a tutti i calabresi tutti gli italiani, l'Italia intera. Questo soltanto volevo chiedere: cl1e la Calabria possa ritrovare nelle sue parole la fiducia di tutti gli italiani». A cosa intendeva riferirsi il Ministro? Quali erano le precisazioni « sconcert,anti » che minacciava di fare nella serata ? Se si deve interpretare tale frase con la successiva, è lecito credere che le precisazioni potevano risultare tanto gravi da consigliare prudenza ad ogni settore della Camera, o per usare le parole del ministro << da un settore all',altro ». Ora, l'on. Tambroni, nella replica pomeridiana, ed in polemica con l' on. Minasi (che di lì a poco, rispondendo per fattto personale, avrebbe ri-- gettato ogni accusa), leggeva una parte della deposizione Priolo, da noi riportata poc'anzi, limitandosi peraltro a quel brano ove si faceva il nome del deputato socialista e tacendo la parte precedente compromettente per ìl suo stesso partito. '\ Prescindendo qui da ogni considerazione, è evidente che le promesse e minacciate precisazioni riguardavano dunque solo un settore: pure, è per lo meno lecito il sospetto che ve ne fossero ancora per gli altri settori, specie se si consideri il contrasto tr,a le due parti del discorso dell'on. Caroleo, quella pronunziata prima e quella dopo l'interruzione del ministro. Nella prima difatti il Governo è accusato di ricorrere alla persecuzione, nella seconda invece è sostanzialmente dichiarato degno di fiducia. Sembrerebbe quindi che l'on. C,aroleo abbia proprio dovuto capire a volo ciò che era adombrato nelle parole dell'on. Tambroni, tanto da fare una tempestiva conversione, accogliendo cioè l'invito alla prudenza. Più blanda era invece l'eco che si aveva al Senato, dove le maggiori critiche erano pronunciate dall' on. Agostino, socialista calabrese, peraltro in maniera piuttosto equilibrata. Proprio a ~alazzo Madama, concludendo il dibattito sul bilancio di sua competenza, nella seduta pomeridiana del 27 ottobre, l'on. Tambroni annunziava con 'brevi parole la fine dell' << operazione Aspromonte>>, dandone il consuntivo in uno stile telegrafico, da bollettino d'operazioni: 261 arrestati, di cui 16 latitanti costituitisi, e fra i quali 37 accusati di omicidio, [73] Bibloteca Gino Bianco .

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