I numeri successivi però non mantenevano tali enfatiche promesse, e si assisteva invece ad una manovra di conversione dello stesso foglio su posizioni più caute e più conformistiche. Già il 19 settembre l'editoriale, « Cui prodest? », si domandava l'utilità di una campagna repressiva, necessaria, ma condotta con forme reclamistiche. La settimana dopo il fondo, <<Decidersi», tornava sull'argomento dei legami tra mondo politico e malavita, ma cominciava a spostare il tiro, raddrizzandolo nei confronti delle . . . oppos1z1on1. « Quanta la corresponsabilità nostra nell'alimentare la malavita che i poteri costituiti non sanno reprimere e qua!Ilta la corresponsabilità di1 noi nel servirsi della malavita? Carte sul tavolo. Noi abbiamo, infatti, accusato che ad alime11tare la malavita e a servirsi della malavita furono e sono anche uomini e partiti, e viceversa. Partiti sovversivi e perchè no? Che in una terra di sane tradizioni religiose e morali, familiari e individuali, trovano più facilità di proselitismo nell'ambiente della malavita. Pseudopartiti che maschera110 formazioni o ceti in difesa di interessi e di privilegi e che, nell'impossibilità di far numero intorno a sè, ricorrono ai metodi della corruttela, della intimidazione e della sopraffazione a mezzo della malavita. Uomini quindi, negli uni e negli altri, e specie in questi pseudo partiti, che sono il naturale termostato incubatore delle più oscene ambizioni politiche e amministrative, che hanno come loro stato maggiore la malavita. È una piaga che rimonta al giolittismo e che si rinnova in clima di quadripartito. Nel giolittismo era alimentata da un individualismo deteriore, in cui veniva a degenerare il sistema elettorale uninominale per l'assenza dei grandi partiti. Ai nostri giorni è alimentata dal sistema proporzionale che consente la partecipazione dei piccoli e pseudopartiti (3 ) che nel gioco elettorale a sistema invece uninominale sarebbero eliminati a priori dai grandi partiti in gara: i parti ti di massa. Naturalmente noi ci riferiamo alle nostre condizioni ambientali dove è risaputo che i piccoli partiti esistono in quanto formazioni al servizio di uomini e di ceti, di ambizioni e di privilegi. Le loro arn1i, quindi, non sono che la corruzione e l'intimidazione tramite la malavita. E non c'è da mera- ( 3 ) Si allude probabilmente a liberali e monarchici. [69] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==