Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

cali ormai inadeguate, stanca dunque e tuttavia frustata dall'ambizione di una conquista del potere che le si faceva vedere prossimo, assai prossimo, per la sera, al più tardi per l'indomaniJ la classe operaia giunse al giugno '53 quasi all'estremo delle sue forze. Se non ci fossero altre prove a dimostrar;:che i dirigenti comunisti potranno essere dei buoni tattici, ma 1ion sono sempre, a cominciare dal molto celebrato on. Togliatti, dei buoni politici, basterebbe a dimostrarlo il tempo che essi hanno messo a comprendere che il delicato meccanismo della resistet7:zaoperaia era stato frantu1nato dalle loro mani divenute grossolane. Nella si·tuazione dei mesi successivi al giugno '53 vi era qualcosa che ricordava i mesi successivi all'occupazione delle fabbriche nel '21 ( senza, grazie a Dio, le squadracce i asciste): pure dopo le elezioni sindacali del '53 la cupa ostinazione dei disorientati dirigenti comunisti non seppe parlare d'altro che delle -preissioni padronali. Cominciava cd/ora,appunto, la lenta crisi del P.C.I.: la manovra socialista aggiungeva al pericolo dell'immobilità l'altro, più grave, dell'isolame1ito del P.C.l. all'estrema sinistra, in u1iaposizione difficile già di per sè e resa più difficile dalla stanchezza e dall'inquietudine della classe operaia. E estremamente caratteristicoche prima delle elezioni siciliane del '55 i dirigenti comunisti lanciasseroun disperato appello al frontismo; ed è egualmente caratteristicoche dura1itetutta la seconda metà del '55 la propaganda comunista si sia svolta in termini di esortazione al frontismo o in termi- ~ ni di commento alla formula dell'apertura a sinistra, che doveva essere non dei soli socialisti, ma di socialisti,comunisti e di tutti gli altri dem'Ocratici. Ed è altresì illuminante la spregiudicatezza tattica mostrata dai comuni,sti in Parlamento nel tallonare i socialistio addirittura nello scavalcarli.Poichè i dirigenti del P.C.l. s'erano fincilmente accorti che il problema non si risolveva più con un nuovo appello dei partigiani della pace e che se il secondo dei due partiti della classe operaia, se il partito cadetto cominciava a fare una politica più agile ed intelligente, meglio rispondentea/,le condizioni del momento e ai sentimenti dei ceti operai, la guida di ta/,iceti gli sarebbe f ata/,mente 11enuta,malgrado i patetici crucci di qualche inccdlito f,:ontista di parte socialista~ È su questa situazione di grave disagio che è intervenuta la crisi del, comunismo internazionale ed è per questo che essa è soltanto un aspetto [5] Bibloteca Gino Bianco

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