Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

Priolo Giuseppe: alle amministrative del '52 decidevamo di appoggiare i partiti di sinistra; c'era qualche d.c. che, cc per disciplina di società, doveva votare per i partiti di sinistra » (riassunto e citazioni degli atti istruttorii). Voci dunque che sembravano assumere consistenza; e per quanta scars,a attendibilità si possa dare a dei pregiudicati, specie per i nomi delle persone che andavano facendo, il fatto che di frequente venissero denunciati legami con questo o quel settore del mondo politico non poteva non essere estremamente indicativo. Del resto, persino un uomo venerando e prudente come Mons. Ferro, Arcivescovo di Reggio e Metropolita della Calabria, aggiungeva in una spiegata protesta la propria voce ang.osciata a quella di coloro che, in sordina, lamentavano una situazione che ogni giorno veniva acquistando nuovi crismi di veridicità. In una pastorale dell'agosto scorso, nella quale invitava i propri fedeli ad una più attenta considerazione dei problemi della gioventù, il Presule . ' . . reggino cosi s1esprimeva: << È certamente grave, colpevole errore, e vile tradimento nei confronti dei deboli, chiudere gli occhi sui pericoli che incombono alla gioventù, avvicinarla e sfruttarla a soli fini di interesse personale, politico; o, peggio ancora, invitarla a far parte di tenebrose società segrete, sempre condannate dalla Chiesa, e da ogni coscienza onesta. Eppure tutto questo accade continuamente sotto i nostri occhi, nè, ci duole dirlo, abbiamo notato finora nei nostri fedeli una reazione decisa e forte che incoraggi anche le Autorità a più energici interventi, per stroncare il male e per purificare un ambiente, che, per la perfidia di pochi e per la debolezza di molti, potrebbe divenire sempre più saturo di odio di violenza e di paura. Indicibile è la sofferenza che noi proviamo quando dei giovanetti da noi conosciuti ed amati con predilezione, per lo splendore dell'anima riflesso sul loro volto, ci vengono strappati con oscure manovre e immersi in associazioni sciagurate che, sotto il pretesto dell'onore e della forza, insegnano e impongono il delitto, la vendetta, la sopraffazione. A questa sofferenza che non ci dà tregua, non sappiamo rassegnarci, e perciò chiediamo ai buoni cristiani e a tutti gli onesti la loro efficace collaborazione, per difendere da tante insidie la gioventù, combattendo ed estirpando consuetudini e pregiudizi che ci mortificano e tengono ingiustamente in uno stato di inferiorità nobili e generose popolazioni a noi tanto care. [65] Bibloteca Gino Bianco

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