Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

quenti erano le voci di contatti e di legami tra questo tenebroso mondo di «affiliati» e l'ambiente politico: specie in occasione delle elezioni si sentiva parlare dell'appoggio dato a questo o a quell'esponente locale, a questo o a quel partito, di centro, di destra, di sinistra. E gli spostamenti elettorali in alcune zone erano spiegati con oscillazioni nelle simpatie e negli umori dei misteriosi « uomini d'onore>>. I processi poi che in questi ultimi tempi si andavano istruendo nel Reggino pareva che si incaricassero di confermare e di convalidare tali voci. Ad esempio, nel processo celebratosi nel '54 contro tali Sapone e D'Ascola (come f,aceva recentemente rilevare in Parlamento un deputato di opposizione, l'on. Minasi) troppo spesso era ricorso il nome dell'avv. Domenico Catalano di Reggio Cala1 bria, vice-presidente dei comitati civici, nonchè membro della commissione provinciale per il confino di polizia, in qualità di « probo cittadino» designato dal sindaco del capoluogo. Nell'istruttoria del << procedimento a carico di Priolo Giuseppe più 24 da Podargoni (frazione di Reggio) per omicidio, favoreggiamento ed associazione a delinquere», erano poi state rese delle deposizioni che forse vale la pena di riportare, riassumendole. Musolino Fortitnato: iscritto alla D. C. dal '44, nel '45 fondai la sezione di Podargoni e fui assunto quale collettore per Podargoni dall'esattore del Comune di Reggio dott. Filippo Rizzo (1), nel '48 entrai nella società proponendomi di guadagnare alla causa della D. C. gli elementi tutti che appartenevano alla sociétà stessa. In vista delle elezion~ dissero che doveva votarsi P.S.I.: promisi di farlo, riservandomi di votare e far votare D.C., come feci. Priolo Guglielmo: sono un d.c. di ardente fede e gradii di entrare nella società << perchè avrei potuto compiere opera 'di proselitismo» ... « ma trovai una decisa ostilità in tutti perchè erano orientati a sinistra e votavano sempre per i socialisti ». In vista delle politiche del '53 il capo disse che avremmo dovuto votare P.S.I. e che ci avrebbe dato tre numeri; infatti il 6 giugno ci diede i numeri di un candidato poi eletto (Minasi) ed altri due; io cosi votai « perchè la mancata osservanza dell'ordine poteva portare a conseguenze spiacevoli per il trasgressore». ( 1 ) Per la cronaca si tratta di quello stesso direttore della Voce d1: Calabri·a che, polemizzando con noi per alcuni giudizi espressi sul conto del suo periodico, ci indicava come mallevadore per la sua persona << 11 selciato di Reggio Calabria>. Confr. Nord e Sud, Anno II, num. 10, pagg. 123 e 124. [64] Bibloteca Gino Bianco ...

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