- ad onta di tutte le di'chiarazioni unitarie - una certa concorrenza, estesa a tutti i collegi della penisola, tra il P.S.I. e il P. C.I. Forse fu nostra illusione, ma a no1:parve che il primo segno di questo si avesse già nella campagna elettorale del '53 proprio qui a Napoli, quando l' on. Togliatti, parlando allo sterminato pubblico dei suoi comizi, ricordò e ammonì che era stato il P.C.I., attraverso l'opera di Antonio Gramsci, era stato il P.C.I. soltanto e nessun altro tra i partiti operai a porre con chiarezza e f er- .mezza il problema meridio·nale come problema nazionale. Dove la polemica col P.S.I. era fin troppo evidente. E neppure è la prima volta che in questa rivista diciamo che la formula elettorale dell'alternativa socialista del 1952 e soprattutto del 1953 era una sorta -di bomba che sarebbe esplosa tra le mani di coloro che ne avevano fatto e ne facevano uso, era cioè qua/,cosa di più che un mero slogan elettorale, anche se l'intenzione di chi l'aveva adottato fosse stata soltanto quella di creare un mero slogan. _in realtà i dirigenti del P.S.I. con quella formttla mettevano iti movi- _mento un meccanismo che non avrebbero più potuto fermare: creavano una aspettatz·va, magari anche in taluni ceti ed ambienti una speran:?;a, .,:omunque facevano ba/,enare un miraggio. E quando nelle elezioni del ··53 si vide che quella formula pagava in contanti di voti, il circolo si saldò: per avere più voti bisognava insistere sempre di più sulr alternativa; insì- _steresempre di più sul!'alternativa, magari anche solo a· parole, rendeva .sempre più irreversibile la situazione. Già prima delle elezioni siciliane del '55 i dirigenti del P.S.I. erano al punto da cui non si ritorna indietro,w .o meglio da cui si può tornare indietro accettando di pagare il prezzo della catastrofe, la catastrofe di ogni speranza in un partito socid/-ista che fosse in qualche piccola cosa diverso dal Partito Comunista. E ciò era tanto più vero, in quanto la manovra socialista intervenlva in un momento in cui l'intera classe operaia era inquieta, in t.enostato di profondo disagio, si sentiva qttasi i'nnanzi a un tornante. La congiuntura economica nel Paese era abbastanza favorevole e la sola cosa che impedtva alla classe operaia di trarre profo.ndi e durevoli vantaggi era appunto Ta politica dei comunisti. Tenuta costantemente sotto una pre~sione eccessiva, forzata ali'opposizione, ad una opposizione senza quartiere, per ragioni che assai poco avevano da dividere con i suoi concreti interessi, mobilitata in scioperi, agitazioni, petizioni per questo e per quello, ma mai o quasi mai per la soluzione dei suoi problemi, sottoposta all'uisura di tecniche si·nda- [4] BiblotecaGino Bianco
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