Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

' Editoriale La grossa crisi che travaglia oggi il comunismo internaziona/,e non è che uno degli aspetti della crisi del Partito Comunista Italiano. Mera-. viglia che questa constatazione elementare non sia stata fatta da nessuno degli scrittori di cose politiche in Italia: eppure a ben rif tetterei in e~sa è la chiave che consente di comprendere lo spostamento di iniziativa politica ( e le elezioni del 27 maggio diranno se e in che misura si tratta an-4 che di uno spostamento di forza elettorale) in seno a quello che ormai· solo con molta buona volontà si può ancora chiamare « blocco delle sinistre». O piuttosto, non meraviglia affatto che tale con,statazione non s,:a stata fatta: lo scarso credito che nel nostro paese ancora si dà alle analisi trtinute delle for.ze politiche, la poca attenzione che si presta alla logica del-- ie sz·tuazioni e delle prese di posizioni politiche, l'attitudine diffusa ad avere· occhi solo pei fenomeni vist()Ji o ad accorgersi di certe cose solo quando sono diventate macroscopiche, tutto ciò spiega abbastanza agevolmente la· disattenzione che s'è appena denunciata. E magari induce a qualche considerazz·one pessimi·stica sul mestiere dello scrittore politico oggi~ in Italia .. In realtà quel che è avvenuto nell'uitimo Congresso del Partito Comu12i:.Stadell~Unione Sovietica ha portato solo un altro turbamento ( 'un grosso turbamento, tuttavia) al Partito Comunista Jta/,iano e ha aggiunto 1 un nuovo elemento aJ processo di chiarificazione che era in corso da a/,meno due anni all'interno del blocco delle sinistre. Ma lo stato di disa-- gio nel P. C.I. era iniziato da al.meno due anni. Non è la prima volta che in questa rivista dz.ciamo che le elezioni del 1953 avevano rivelato com&· le sinistre avessero attinto in tutta l'Italia centro-settentrionale il loro limite· di espansione e che in tale _situazione la logica politica avrebbe imposta (3] Biblotéca Gino Bianco '

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