Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

Nessuna •occasione, dunque, migliore di questa, per provocare la discussione e il voto alla Camera. Invece, l'on. Fanfani, co,ndizionando i colleghi, ha preferito agire cautamente ed evitare una clamorosa chiarificazione. Forse, ijn fase pre-elettorale, il segretario della D.Ci. ha giudicato opportuno non offrire al P.S.I. una ·o•ccasione cosl elo1 quente di avvicinamento; o forse, lasciando prevalere il mai vecchio ,principio del cc wait and see », ha preferito aspettare il voto a Pala1is1 Bourbon) secondo una tattica che fu già adottata ai tempi della C.E.D., con i risultati che tutti conosco.no. Ci sia consentito far presenti, a questo p1 unto, co-n molto vigore, le ·nostre preoccupazioni: non solo perchè riteniamo che il Parlamento italiano avrebbe dovuto tenersi al passo con quelli ·•di Bonn, dell'.i\ja e di Bruxelles; non solo perchè da Palais Bourbon giungono già alcune voci (Pinay, il Presidente della Commissione parlamentare per ·gli Affari Esteri, il Consiglio della Republblica) che preannunciano una risoluta op,posizione all'Euratom da parte del1la destra nazionalista d'oltralpe, non meno che da parte del solito neutralismo (in n·ome della quale oppo.sizione si potrebbe assistere, magari, all'allenza paradossale di Le Temps de Paris con Le Mon,de); ma anche perchè, da certi segni, sembra che i responsabili della politica estera itaaiana stiano per riscoprire il mare nostrum e per dimenticare il rilancio europeo. n. d. r. La scuola a disagio (*) Il professor Arnaldi, in una nota dal titolo << L'inflazione della scuola> (Nord e Sud n. 15), si fa portavoce delle perplessità suscitate, sopratutto negli ambienti accademici, dai recenti e meno recenti scioperi organizzati dagli insegnanti medi. Egli rileva come il Governo si sia affrettato ad accettare tutte quelle richieste - abilitazione didattica, stabilizzazione dei supplenti, sistemazione dei ruoli transitori - che avrebbero potuto danneggiare la scuola, darle un'ulteriore spinta verso il basso; mentre ha ceduto il meno possibile sul piano del trattamento economico dei professori di ruolo. Questo atteggiamento degli organi governativi responsabili non è casuale. Il Governo, riducendo il problema ad una pura e semplice questione (*) Riceviamo e pubblichiamo questa nota di Antonio Marando, ordinario di lettere nella scuola media di Roccella J onica (Reggio Calabria), che interviene nella discussione sui problemi della scuola italiana, aperta nel numero 15 di questa rivista dal prof. Francesco Arnaldi. [32] Bibloteca Gino Bianco

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