Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

integrale, presuppongono, infatti, uno stato di cose che presso di noi non esiste, cioè a dire una rottura completa dei rapporti fra la Chiesa e i fedeli, secondo quanto avviene in Francia nelle parrocchie scristianizzate (paesi di missione) presso le q~ali la percentuale dei separati ascende per lo meno al 20 per cento. Ma in Italia, tranne forse i casi sporadici di alcuni repub4 blicani in Romagna e pochi massoni sparsi un po' da per tutto - nondimeno gran parte di costoro finiscono con lo sposarsi in Chiesa, fanno battezzare e comunicare i propri figlioli, ottengono, per iniziativa dei fami• liari, i funerali religiosi - i vincoli con la Chiesa, sia pure sul piano del conformismo stagionale, non sono infranti, l'ideale filo che lega il cattolico alla Chiesa non è mai completamente reciso. I rapporti, pertanto, tra, da un lato, i partiti democratici e, dall'altro, il partito democristiano, e in generale il mondo cattolico, andreb1 bero forse impostati in maniera diversa che quella all'insegna del laicismo integrale proposta da taluno. Anche in seno ~l cattolicesimo al giorno d'oggi numerosi spiriti manifestano insofferenza e fastidio per il prepotere dell'Autorità ecclesiastica, la quale in numerose occasioni valica i limiti che le sono asse- · gnati, confonde quel che è di Cesare con quel che è di Cristo, vorrebbe che. la Chiesa si ingerisse nelle faccende dello Stato e lo riducesse in situazione di succubo e dominato. I cittadini cattolici sono nel loro pieno diritto allorchè auspicano e si battono per ottenere che la società, nella quale viviamo, sia informata a principi cristiani; una simile posizione, però, non comporta e non autorizza alcuna ipoteca del potere ecclesiastico su quello civile (altrettanto viziata è la pretesa << cesaropapistica >> di segno opposto e contrario prospettata da taluno). In seno ~l mondo cattolico, insomma, oggi esistono numerosi « anticlericali», e nondimeno schietti e zelanti fedeli; è necessario, secondo noi, che gli anticlericali, i quali militano nei partiti democratici, allaccino stretti rapporti ed attuino una feconda collaborazione con gli « anticlericali », nel senso sopr~ detto, che vivono nella Chiesa. Il 18 aprile del 1948 rappresentava dopotutto una data per certi aspetti senz'altro positiva; un lungo conflitto, iniziato sin dai tempi del Risorgimento, è stato sanato; i cattolici esclusi dalla vita dello Stato ne sono entr,ati a far parte, e si sono schierati a sua difesa. Gli inconvenienti, che oggi si lamentano circa la eccessiva clericalizzazione della vita statale, vanno attribuiti in massima parte alle pretese della Autorità ecclesiastica, di inge- [29] Bibloteca Gino Bianco

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