solo 195 senza messa. Taluno potrà obiettare che dopo il Concordato il matrimonio religioso costituisce, anche per la sua maggiore solennità, un atto cui ciascuno finisce conformisticamente con l'adattarsi, e che la scelta di un matrimonio con rito civile deve superare ostacoli e difficoltà. La obiezione app,are a prima vista fondata; ma essa è smentita dalle successive cifre, che si riferiscono, per esempio, all'amministrazione degli Ultimi Sacramenti: su 2.170 defunti, sempre nella diocesi di Mantova du .. rante il 1948, 1.453, pari al 67 per cento, insomma circa due terzi, hanno ricevuto tutti i Sacramenti, e 525 unicamente l'Estrema Unzione. Soltanto 17 hanno opposto un rifiuto personale; per 43 il sacerdote non è riuscito a superare l'opposizione dei familiari; e per 132 le cause del mancato adempimento vanno attribuite ad incuria. Si potrà ,controbattere che in quella diocesi l'Autorità ecclesiastica è particolarmente attiva; ma le esortazioni altrui valgono fino a un certo punto, esercitano una presta affatto relativa,, se ciascuno di noi non è apparecchiato e disposto ad accoglierle. Anche le percentuali che si riferiscono ad altri atti della vita religiosa vanno attentamente meditate: sempre nel 1948 adempiono il precetto festivo nella diocesi di Mantova il 37 per cento degli obbligati, ed il precetto pasquale il 60 per cento; la frequenza è maggiore presso i giovani, che gli adulti; ove si passi, poi, a considerare le attività esercitate dai fedeli, si ottiene la conferma, anche questa v.olta, che le maggiori diserzioni si verificano presso le categorie degli operai, dei salariati agricoli e dei braccianti. Dove urgono da presso il bisogno e la miseria, le necessità dell'esistenza quotidiana impediscono o, p·er lo meno, compromettono il libero sviluppo della personalità; del resto, le inchieste fr,ancesi hanno messo in rilievo I come il fervore e l'impegno religiosi aumentino di mano in mano che la pr,omozione operaia viene trasformando i manovali in operai qualificati (un argomento ulteriore inteso a dimostrare l'errore di quei cattolici di casa nostra che concedono a velleità integristiche e reazionarie, e che concepiscono la religione in funzione conservatrice, come un puntello dell'ordine e del privilegio costituito). Orbene, se si guardi alle cifre riportate - e alle numerose altre che avremmo potuto citare, ma che abbiamo di proposito trascurato, dato che esse concludono in maniera invariabilmente autentica - si converrà come sia per la meno improprio parlare in Italia di scristianizzazione e di laicismo in un senso integrale. Questa parola e questo atteggiamento, nel senso [28] · Bibloteca Gino Bianco
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