il pr'egiudizio che, attraverso di essa, si volesse far dipendere e subordinare il sentimento religioso a condizioni affatto esteriori, quali, ad esempio, la posizione geografica del luogo ove i fedeli vivono o il tenore di vita di questa o di quell'altra collettività. Ben presto, però, anche i cattolici hanno scoperto che, se l'uomo è libero e le sue _sceltesono varie, difformi, ed imprevedibili, egli, tuttavia, vive in un determinato ambiente, per modo che i fatti, le forme, le strutture della vita sociale esercitano notevoli influenze sulla vita religio5iae viceversa. In contrasto, anzi, con l'ingenuo ed incondito determinismo professato dei sociologhi del secolo scorso, in quest'ordine di idee si è proceduto tanto innanzi, che oggi si discute, casomai, circa un influsso dell'uomo sulla natura circostante, e, quindi, di una geografia umana che dovre1 b·be sostituire, alfi.ne, l'antica geografia fisica: così, Pierre Deffontaines ( Géographie et religions, Paris, Gallimard) ha fornito la dimostrazione che ìa cultura della vite, necessaria al sacrificio eucaristico, si accompagna all'espansione del cristianesimo, il quale mentre viene conquistando regioni e Paesi incide contemporaneamente sulla natura delle coltivazioni, trasformando a vigna a·ppezzati di terreno. La cultura cattolica, inoltre, durante un certo periodo di tempo ha fatto il viso dell'arme alla sociologia religiosa, poichè è sembrato che taluno intendesse svalutare, e degradare, la vita religiosa, segreta ed intima, di ciascun credente - insofferente, quindi, di qualsiasi limitazione - al1a stregua di un fatto esteriore, rigorosamente valutabile e controllabile. Ma se la Chiesa, da una parte, è una società meramente interiore, d'altro lato, in quanto istituto ed organizzazione gerarchica, costituisce una societas sitt1iatanello spazio e nel tempo. In maniera analoga, l'azione del cattolico non si esaurisce unicamente in una successione di atteggiamenti spirituali, morali e culturali: infatti, egli è tenuto ad adempiere gli obblighi della pratica religiosa, che ricadono nell'ambito e sotto l'osservazione della sociologia religios~. Senza dubbio, il numero dei battesimi o delle comunioni in una determinata località ha assai poco a che fare con la schiettezza e la serietà del sentimento religioso prof es~ato dai fedeli; ma, se le statistiche concludono che presso una diocesi i genitori indugiano troppo lungamente prima di condurre i loro nati al fonte battesimale, ciò sta ad indicare che ivi i rapporti tra i fedeli e la Parrocchia lasciano a desiderare e che la Chiesa [20] Bibloteca Gino Bianco
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