Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

• stanchi della sua azione; l'inconscia aspirazione ad un << regime >> fondato tanto sulla apparente modernità di una addomesticata tecno-burocrazia o, sul trasformismo dei tradizionali ambienti di cultura quanto sulla instabilità politica di larghe masse aggregate da motivi fideistici e da esigenze assi-- stenziali. Ovvero, il centrismo come qualunquismo interclassista. È chiaro perciò che si deve ancora attendere per giudicare se il « nuovo corso » fanfaniano nel Sud si sia limitato ad una sostituzione di persone e ad un miglioramento della tecnica organizzativa e propagandistica o abbia, invece, operato una effettiva trasformazione interiore del paritito. Giova in-- tanto chiedersi se siano stati i nuovi (e ancora scarsi) quadri a dare il tono· a tutta la intelaiatura politica ed organizzativa del partito; o se sia stato invece il vecchio personale elettorale ed amministrativo ad invischiare nelle reti del suo trasformismo la linea nuova. Si tratta di sapere, in definitiva, se la politica delle riform,e è destinata ad essere il vigoroso avvio verso nuove realtà democratiche o verso moderne audacie reazionarie. * * * Resterebbe da parlare dei << minori >> partiti democratici. Di essi, << il più forte », elettoralmente, è ancora, nel Sud, il Partito Liberale. Fino a qualche tempo fa esso pareva poter anche scegliere la via di un serio, e moderno impegno meridionalistico. Oggi la sua scelta è capovolta. Mentre si consumano le ultime clientele liberali (Colitto, Capua, De Caro) il P.L.I. ha scelto la via di un recupero a destra, che ap1 pare oltremodo difficile; ed l1a sollecitato una sorta di ipoteca morale da quelle forze che oggt sono unite nella cosiddetta « Confìntesa ». Comunque, sulla strada del. recupero dei voti di destra, il P.L.I. incontrerà, a contendergli il passo, la Democrazia Cristiana, alla quale non pare possano negarsi le maggiori probabilità di successo in tal senso (1 ). ( 1 ) Il che si è già avuto occasione di djre su Nord e Sud, nella n.d.r. del n. 7: << Se si guarda... alla storia elettorale italiana degli ultimi dieci anni si vede subito che questa opinione conservatrice ha sempre oscillato tra i monarchici e la D.C~: nella 'grande paura' del '48, essa è corsa a far argine al comunismo ponendosi sotto la protezione del partito cattolico; dopo non ha esitato a rinforzare la destra di opposizione più decisa e non può esservi dubbio che sarebbe pronta ' a ricovrarsi sotto le grandi ali ' del perdono di Fanfani ove avvertisse la necessità di costruire ' . ' un nuovo argine >>. [15] Bibloteca Gino ·sianco •

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